Due anni in trasferta. Poi si apriranno i cancelli del nuovo «Franchi». Quello che dovrà accompagnare la Fiorentina nel futuro. Futuro che di fatto inizierà la prossima estate quando – come annunciato ieri dal sindaco di Firenze, Dario Nardella – sarà tagliato il nastro dei lavori per la ristrutturazione dell’impianto. Due gli anni, o meglio le stagioni, che vedranno la Fiorentina traslocare. In sintesi, il primo campionato nel nuovo «Franchi» sarà il 2026/2027, campionato non scelto a caso, con la possibile inagurazione nell’agosto del 2026, nel giorno del centenario della nascita della società viola.
La reazione della Fiorentina, all’annuncio sulla tempistica, fatto dal sindaco Nardella? Nessuna. Perché non potevano essercene (almeno nell’immediato) visto che il club viola era ovviamente a conoscenza di quello che accadrà nei prossimi anni e che Nardella aveva parlato di questo, appena qualche giorno fa, in occasione di Fiorentina-Lecce con il dg Barone. Nel dettaglio, la tempistica per la realizzazione del nuovo «Franchi» condizionerà così le stagioni della squadra viola. Campionato 2023/2024: inizierà e finirà a Firenze. Ma nella seconda parte (da gennaio a giugno 2024) con l’inizio della fase ’invasiva’ dei lavori, sono previste inevitabili limitazioni. Quindi, Fiorentina lontana da casa nelle stagioni 2024/2025 e 2025/2026 e qui la domanda di tutti è questa: dove andrà a giocare la squadra viola? E il trasloco, in caso di partecipazioni alle coppe Europee, sarà doppio (come nel 1990)? Il club viola – per dare una risposta ai due quesiti – ha a disposizione diversi mesi, visto che la Lega Calcio vorrà conoscere la nuova sede della Fiorentina (per la stagione 2024/2025) solo all’inizio del prossimo anno solare (gennaio), ma sono già iniziati i contatti per trovare una soluzione che possa rendere un po’ meno complicata la vita dei tifosi. Tenuto conto della possibilità di utilizzare l’impianto della Scuola dei Marescialli e quindi rimanere a Firenze (ma la capienza sarà ovviamente molto bassa), sono al vaglio cinque (forse anche qualcuna in più) sedi.
Si parte dallo stadio di Empoli, quello dei cugini azzurri, quello dove – in caso di accordo fra i club – sarebbe più facile prevedere una logistica tutto sommato non impossibile da digerire. Quindi la soluzione – come detto, già utilizzata – di Perugia. Meno comoda di Empoli, certo, ma comunque fattibile a livello organizzativo. Ed eccoci alle tre ipotesi di trasferimento sull’asse emiliana (Parma, Modena e Reggio Emilia), con due stadi dalla capienza all’altezza delle attuali esigenze e dei numeri di pubblico della Fiorentina come quelli di Parma e Reggio. Certo, spostamenti di questo genere, costringeranno i tifosi della Fiorentina a una radicale riorganizzazione delle loro abitudini. Lo scrive La Nazione.
Il servizio de Le Iene sullo stadio della Fiorentina: “Perchè lo paghiamo con i soldi pubblici?”