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Rinascimento Fiorentina: il segreto è Italiano, al centro della riscossa c’è lui

Firenze, stadio A.Franchi, 19.03.2023, Fiorentina-Lecce, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Rinascimento Fiorentina: il segreto è Italiano, al centro della riscossa c’è lui

Redazione

21 Marzo · 09:48

Aggiornamento: 21 Marzo 2023 · 09:48

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Firenze, stadio A.Franchi, 19.03.2023, Fiorentina-Lecce, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

C’è Italiano, il lavoro di Italiano, al centro della riscossa della Fiorentina. Sì, se oggi i viola hanno la possibilità di godersi la sosta di campionato fra (sano e indispesabile) relax e la prospettiva di una primavera che promette scintille, è proprio perché le mosse, le idee e le intuizioni dell’allenatore sono riuscite a dare la svolta giusta a quanto, nella prima parte della stagione, funzionava a intermittenza. Anzi, proprio non funzionava. I numeri messi in fila nelle ultime settimane supportano bene il concetto. Su tutti, prendendo come punto di partenza la gara con l’Empoli (finita in parità), ovvero la prima della serie positiva che ha accompagnato i viola alla sosta, spiccano un paio di curiosità niente male. Primo: la Fiorentina, dopo le ultime cinque gare sarebbe in testa alla classifica provvisoria (insieme alla Lazio). Secondo: nella quota della differenza reti (più sette per la Fiorentina), meglio dei viola ha fatto solo il super Napoli (più nove). Tutto questo per evidenziare il concetto che Italiano è stato davvero determinante nel premere il tasto giusto per accendere il riscatto della Fiorentina.

Allenatore e psicologo. E’ qui che il tecnico della Fiorentina sembra aver fatto un salto di qualità rispetto alla parte iniziale del campionato. Italiano, insomma, non ha soltanto lavorato sul campo dove ha creato la giusta armonia nell’alternanza dei suoi schemi: il 4-3-3 e il 4-2-3-1. A parte questo, insomma, Italiano è stato attento ad andare oltre le questioni tattiche e mettersi il… camice da psicologo e lavorare sulla testa del gruppo. Ha rispolverato le motivazioni nella giusta dimensione (nessun obbligo di obiettivo, ma una realtà da vivere risultato dopo risultato). Ha fatto capire che nello spogliatoio della Fiorentina non ci sono promossi (ovvero titolari) e bocciati (riserve) senza appello, ma che tutti – proprio tutti – hanno la stessa possibilità di guardare al campo con la prospettiva di essere protagonisti.

E non è tutto. Nella gestione delle assenze, infortuni, recupero di condizione e via dicendo, Italiano, con l’inizio del 2023 non ha sbagliato un colpo. Sì, anche quando esclusioni dai titolari come, ad esempio, quella di Milenkovic o di Ikone, potevano sembrare decisioni dettate da avvicendamenti motivati da un calo di rendimento e quindi di fiducia. Invece nella tabella di Italiano, certi stop, certi ballottaggi e certe esclusioni sono state dettate e realizzate per poter utilizzare e sfruttare al meglio chi in quel determinato momento dava maggiori garanzie nei 90 minuti. Infine il dualismo Cabral-Jovic. E’ stato gestito bene e a raccoglierne i frutti, alla fine, è stata la squadra. I gol sono iniziati ad arrivare e i due centravanti stanno vivendo una concorrenza costruttiva e non esasperata. Lo scrive La Nazione.

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