
La speranza è che, almeno stavolta, la cabala non giochi un brutto scherzo. Visto che proprio oggi ricorrono i sei anni di quando, nel 2017, il Borussia Mönchengladbach al termine di una rimonta pazzesca (da un parziale di 3-0 per i viola al 3-4 finale in appena 16’) riuscì a estromettere al Franchi la Fiorentina di Sousa dall’Europa League. Storie antiche che nulla hanno a che fare con una squadra che questa sera contro lo Sporting Braga ripartirà da un vantaggio ancor più robusto (0-4). Ma al di là del divario così netto già accumulato sette giorni fa, nessuno in casa viola ha intenzione di parlare di «formalità». Nemmeno Italiano che, pur avendo già messo nel mirino il delicato appuntamento di lunedì a Verona, opterà per un undici di partenza con tanti interpreti di quella che si può considerare la formazione «tipo».
Con, tuttavia, qualche rotazione. A cominciare dal portiere dove, al netto del lutto che ha coinvolto Sirigu, l’ex estremo difensore del Psg è pronto a fare l’esordio. Davanti a lui, complice la squalifica di Venuti e il forfait di Milenkovic, occhio a Dodo e Biraghi sulle fasce e a Quarta e Ranieri coppia centrale. Qualche dubbio in più in mediana dove resta in sospeso la valutazione su Amrabat, in calo nella sfida con l’Empoli: se il marocchino dovesse riposare, spazio a Mandragora con Bonaventura e Duncan. Accorgimenti anche in attacco: Cabral, reduce da tre gol in appena 36’, sprinta per una maglia da titolare, mentre sulle fasce gli indizi convergono su Ikoné e Kouame. Lo scrive La Nazione.
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