
Questo l’articolo di questa mattina de La Gazzetta dello Sport riguardo la situazione attuale in casa Fiorentina:
“La priorità di Vincenzo Italiano, in accordo con la Fiorentina, è sempre stata di avere due giocatori, diremmo due titolari, per ruolo. E alla fine del mercato estivo, l’obiettivo è stato raggiunto. Ma, per un infortunio o l’altro, in tante posizioni del campo il tecnico non ha quasi mai avuto la doppia alternativa pensata all’inizio. Per certi versi, nel tentare di sopperire alle mancanze, è andata bene.
Per dire, la Viola ha riscoperto Kouamè, che doveva essere ceduto e invece per parecchio tempo è stato uno di quelli che ha tenuto sula squadra. Ha constatato la ri-esplosione di Amrabat, che doveva far spazio a Mandragora e invece è diventato uno dei migliori centrali del campionato. E, per fare un terzo esempio, ha lanciato definitivamente baby Bianco, ormai molto più che un’alternativa. Adesso, con il recupero di quasi tutti i giocatori (solo Sottil ha bisogno ancora di un po’ di tempo), il tecnico. Da qualche tempo Italiano ha cambiato rotta: il 4-3-3 non più come dogma per affidarsi al 4-2-3-1 che si sposa di più con le caratteristiche dei suoi
Comunque i posti di centrocampo restano tre, perché dietro il centravanti e a fianco degli esterni, l’allenatore ci mette un giocatore con caratteristiche anche da trequartista ma che di solito stava nei tre in mezzo. La dimostrazione è nella formazione tipo, dove Bonaventura, impiegato quasi sempre a destra, ora sta nel mezzo del tridente alle spalle di Jovic o Cabral. Lo stesso vale per Barak, preso per stare a sinistra del terzetto nel 4-3-3 e che ora si alterna con Jack un passo più avanti. Ai due, per la gioia di Italiano e della società si è aggiunto finalmente Castrovilli, che sembra completamente recuperato dopo il grave infortunio che lo ha lasciato ai box per otto mesi e che deve solo ritrovare condizione e ritmo partita. Un vero atout nella mani del tecnico, perché da alternativa, Castrovilli può diventare una pedina preziosissima da inserire nello scacchiera viola per migliorare l’efficacia sottoporta.
E per quanto riguarda la coppia di mezzo, finalmente la Fiorentina ha due giocatori per ruolo. Amrabat, quando smaltirà le fatiche post mondiali, è il titolare inamovibile. Attorno a lui dovrebbe giocare Mandragora (forse disponibile già per la Roma, altrimenti sarà per la giornata successiva), ma Italiano è tranquillo perché Bianco e Duncan gli danno ampie garanzie. E, al limite, c’è pure il jolly Bonaventura che può arretrare per dare spazio a Barak o Castrovilli per una squadra iper offensiva.
Anche negli esterni, con il ritorno (la Fiorentina spera definitivo stavolta) di Nico Gonzalez, adesso c’è abbondanza. Anche perché nelle ultime partite, a dispetto di un calo di rendimento di Kouamè si è visto un Saponara che può dare un buon contributo alla causa e pure Ikoné è in grande crescita, per lo meno riguardo la manovra e la capacità di creare la superiorità numerica. Problema gol Ecco, il tasto dolente viola. Quello di non riuscire a chiudere le partite, per i troppi errori sotto porta, per poi farsi recuperare. E’ successo spesso, e di recente con il Monza. E anche la vittoria in extremis con il Sassuolo lo testimonia. Ma adesso Italiano può scegliere davvero. Alibi non ce ne sono più”