L’idea è intrigante, inaugurare il nuovo Artemio Franchi esattamente nel giorno del centesimo compleanno della Fiorentina. Il 29 agosto 2026 infatti cadrà di sabato, un’occasione perfetta per chiedere alla Lega serie A di far giocare in anticipo la squadra viola (come è ormai consuetudine a fine estate infatti iniziano i campionati) e godersi quella che sarebbe una serata storica.
Le associazioni del tifo viola, ieri presenti all’incontro pubblico per il restyling di Campo di pMarte organizzato al Mandela Forum, spingono per rendere concreta l’ipotesi e sia Palazzo Vecchio che Fiorentina naturalmente sarebbero ben lieti di accontentarli: i tempi ci sarebbero, perché l’inizio dei cantieri allo stadio è previsto «tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024», come ha ricordato il sindaco Nardella, con la fine dei lavori che dovrebbe arrivare 24 mesi dopo. Certo, l’ipotesi (sempre più concreta) che la Fiorentina resti a Firenze anche durante la riqualificazione dello stadio, rallenterebbe tutto, ma i tecnici di Arup sono convinti di poter comunque rispettare, addirittura anticipare, i tempi imposti dal Pnrr. Quel che è certo è che per riqualificare lo stadio si inizierà dal restauro dell’opera di Nervi (ne ha parlato ieri l’architetto Luciano Cupelloni, collaboratore di Arup: «La prima cosa da fare sarà azzerare le modifiche fatte allo stadio di Nervi in questi decenni di vita», per poi concentrarsi sulla costruzione dei nuovi spazi funzionali e naturalmente delle due curve che avvicineranno i tifosi al campo.
Il rischio, proprio nel momento della costruzione delle due curve, è che la capienza si riduca al minimo anche per questioni di sicurezza, ma come già emerso anche nei giorni scorsi, l’ipotesi di traslocare a Empoli o altrove si fa più remota.
I tifosi della Fiorentina per altro hanno già affrontato difficoltà simili, quando per Italia ‘90 lo stadio venne ammodernato per ospitare i Mondiali (per un periodo però la squadra traslocò a Pistoia per il campionato e a Perugia per la Coppa Uefa). La curiosità comunque c’è, l’entusiasmo pure. Anche perché la prospettiva di festeggiare i 100 anni viola in uno stadio finalmente moderno e all’altezza delle ambizioni della squadra, affascina inevitabilmente: «Lo stadio sarà più bello, sarà un piacere andare a vedere la Fiorentina», dicono molti cittadini.
La festa come detto potrebbe diventare memorabile, visto già che per i 90 anni viola (all’epoca c’erano i Della Valle), il club riuscì a coinvolgere tutti i più grandi giocatori della storia della Fiorentina in una passerella sul prato verde del Franchi che ancora oggi è ricordata con emozione. Da qui all’estate 2026 però ci sono ancora tre anni e mezzo. Un tempo lunghissimo nel quale superare mille ostacoli. I lavori, i cantieri, i disagi, quelle perplessità insomma che ieri hanno riempito la serata del Mandela. L’obiettivo però è fissato. Ora resta «solo» da rimboccarsi le maniche per renderlo realtà. Lo scrive il Corriere Fiorentino.