Alzi la mano chi, a memoria, ricorda un ritiro a Moena o in altri contesti montanari, in cui la rosa della Fiorentina era per lo più già pronta per l’inizio della stagione.
Si, perché l’imminente arrivo di Dodo dallo Shakhtar, completa un poker di arrivi di livello indiscutibile.
Se ancora qualche dubbio permane tra i tifosi per la cessione di Torreira e l’arrivo di Mandragora, c’è sicuramente un netto cambio nelle strategie di mercato dei dirigenti della Fiorentina.
La domanda che molti mi fanno è : “ma sei sicuro che questa Fiorentina si sia migliorata rispetto all’anno scorso?”; io rispondo che per saperlo servirebbe la palla di vetro e che nessuno, onesto intellettualmente, potrà risponderti, specie dopo due giorni di ritiro.
Ed è la verità, io non so se questa squadra si sia rinforzata con gli arrivi di Jovic, Mandragora, Gollini e Dodo. Sulla carta si, ma come insegnano quelli più bravi di me, sarà sempre e solo il campo a dare il verdetto finale. Quello che so per certo è che la volontà di questa società è quella di fare calcio.
Basta quindi con le conferenze sfogo che poco hanno sortito se non strascichi di polemiche, basta con tutto ciò che può danneggiare la creazione di una squadra che allenamento dopo allenamento si coalizzerà sempre di più; come dice il coro della Fiesole “tutti insieme uniti avanzerem come un onda che non si fermerà”. E cosi deve essere. E questo mio ragionamento trova conferma negli oltre 10 mila abbonamenti sottoscritti in meno di una settimana.
Firenze, ora più che mai, vuol tirar fuori la testa, vuol tornare a viaggiare per l’Europa a testa alta con il proprio pubblico al seguito.
Tornando al campo, è molto probabile l’arrivo di un altro centrocampista, uno di livello, uno per intendersi alla Luis Alberto. Sarebbe la ciliegina sulla torta ad un mercato oltre che di qualità anche rapido e chirurgico laddove serviva rinforzare.
Adesso il sudore dei ragazzi a Moena, e il calore di chi ha la fortuna di poterli seguire lontano dall’afa delle città, dovrà trasformarsi in forza per affrontare una stagione durissima. La più difficile dell’era Commisso, secondo me.
Difficile per i tanti impegni ravvicinati, difficile perché ripartire come hai lasciato non è facile, difficile perché anche le avversarie si stanno rinforzando o lo faranno a breve.
Ma una cosa in conclusione voglio dire…finalmente sembra che tutti, società, tifosi e addetti ai lavori stiano remando vigorosamente dalla stessa parte!
CECCHI: “NON VEDO DUNCAN TITOLARE, SOGNO LUIS ALBERTO O DE PAUL. JOVIC PUÒ RISOLVERE TANTI PROBLEMI”
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