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L’accanimento su Gattuso da parte del movimento Valencianista non è più calcio, si pensi al campo

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L’accanimento su Gattuso da parte del movimento Valencianista non è più calcio, si pensi al campo

Giuseppe Cizza

4 Giugno · 20:02

Aggiornamento: 4 Giugno 2022 · 20:03

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Solitamente in casi come questo si tende a dire che due indizi fanno sempre una prova, eppure il nuovo capitolo (non) calcistico della carriera professionale di Gennaro Gattuso rischia quasi di strappare un sorriso, se non altro a chi, come chi vi scrive, cerca di analizzare le cose con distacco ed assoluta imparzialità senza lasciarsi trasportare dall’acume mediatico della cosiddetta ”propaganda”.

UNA CLASSICA OPERAZIONE DI POLITICA CALCISTICA…

Era tutto fatto, qualcuno dice addirittura con il consueto sigillo nero su bianco, per l’inizio della nuova avventura del tecnico ex Napoli e Milan sulla panchina del Valencia, piazza storica e prestigiosa del palcoscenico calcistico europeo, sebbene ultimamente abbastanza distante dalle posizioni di vertice del campionato iberico.

Ma a tardare l’annuncio ufficiale, diversamente da quanto accaduto con la Fiorentina dove le frizioni erano nate dalle differenti vedute gestionali della dirigenza viola rispetto a quelle del tecnico calabrese e soprattutto del suo agente Jorge Mendes, a Valencia ci ha pensato niente poco di meno che l’ex presidente Zorio, che ha accusato il campione del mondo di sposare ideali razziali, omofobi e sessisti, ritenendolo dunque non degno di sedere sulla panchina degli spagnoli ed aizzando buona parte del tifo organizzato di fede valencianista contro la sua conferma alla guida tecnica.

Una strategia che fonda le sue radici in alcune uscite, effettivamente abbastanza colorite, che il tecnico nativo di Corigliano Calabro aveva pronunciato all’indirizzo dell’inserimento delle donne nel mondo del calcio ed alla disparità di ”tutela” contro i ”buu” indirizzati ai giocatori bianchi rispetto a quelli di colore. Un polverone che, nel corso degli anni, Gattuso aveva prontamente provveduto a smentire e contestualizzare, cosa che peraltro non ha neppure mancato di ribadire nelle ultime ore, mostrandosi seccato e stufo di tutte le illazioni piovute sul suo conto, che rischiano seriamente di minare il proseguo della sua carriera da allenatore.

…CONTRO UN UOMO CHE PROPRIO NON LA MERITA

Una vera e propria ”valanga di melma” mediatica, che ha fornito il disegno di un uomo distante anni luce da Gennaro Gattuso, che nella sua pluridecorata carriera ha sempre fatto del rispetto, dell’umiltà e del lavoro gli aspetti imprescindibili di interpretare il calcio e tutto ciò che vi ruota attorno. A prescindere dalla piega che prenderà questa (a dir poco) grottesca vicenda, sorge spontaneo osservare quanto sempre più pericolosamente nel 2022 le dinamiche di campo stiano continuando a ricevere un risalto minore, per non dire secondario, rispetto a tutto il resto.

Di certo, per ora, c’è che la frattura tra Gattuso e l’ambiente esiste, e non sembra neppure esser così lieve, ma la sensazione è che solo i prossimi giorni potranno davvero indirizzare , in un senso o nell’altro, un epilogo che ad oggi appare segnato. Staremo a vedere.

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