
Oggi nelle pagine di La Nazione troviamo un commento di Cosimo Zetti: “Che la partita contro la Juve non fosse facile lo sapevano anche i bambini. Ma anche i bambini, sì, proprio loro che attaccano l’adesivo viola sul diario o bisticciano con i compagni di fede bianconera, hanno finalmente il sentore di non essere più gli ultimi della classe. Se la Fiorentina è cresciuta lo si vede anche dal comportamento di chi, neppure adolescente, attacca con orgoglio il portachiavi viola allo zainetto.
Cosa c’entra con la partita di Torino? C’entra, perché al di là della sconfitta, al di là di alcune scelte discutibili fatte da Italiano, c’è una città in cui si respira un’aria nuova, in cui è tornato palpabile l’orgoglio di sentirsi viola. Sissignore, questa squadra diverte e può giocarsela con tutti. E se anche siamo usciti dalla Coppa, la sensazione di aver svoltato resta viva come non mai. Abbiamo recuperato posizioni nelle gerarchie del calcio e siamo riusciti a ricucire anche il rapporto con l’universo Fiorentina. L’apertura dello stadio è stato un po’ come riaprirsi al cuore dei fiorentini. Ecco perché uscire dalla Coppa brucia, ma deve bruciare solo fino a un certo punto. Oltre al risultato, c’è anche dell’altro. Adesso ci attende un mese di fuoco, è vero, ma si tratta di un mese in cui potremo ancora sognare. E questo non accadeva da tempo”.
Italiano: “Dragowski portiere di Coppa, Ikonè mezz’ala perchè somiglia a Castrovilli, poteva farlo”