Che fine hanno fatto i soldi incassati dalla cessione di Vlahovic? Questa è una delle domande che in tanti nel mondo viola e non solo si sono fatti nell’ultimo periodo. Ieri, nel corso della sua intervista a Sportitalia, il presidente viola Rocco Commisso ha spiegato ed elencato le spese per i giocatori che sono andati a far rispendere i 75 milioni che la Fiorentina ha incassato dalla cessione di Vlahovic alla Juventus.
Ikonè 16, Cabral 17, Dodò 16, Mandragora 9, Gollini 9, Barak 10, Jovic 2 = 79 milioni. Questi i numeri e le cifre date in diretta da Rocco Commisso in persona
Ieri, per la prima volta sull’argomento, il patron viola è stato messo di fronte alla realtà anche e soprattutto per il vuoto tecnico che la partenza di Dusan Vlahovic ha lasciato in viola.
Leggendo come sono stati reinvestiti i soldi di Vlahovic possiamo dire il conto fa letteralmente paura poichè esclusi Dodò, Barak e Jovic, il resto dei giocatori arrivati, in questo momento, sono panchinari della squadra viola. Dunque ben 51 milioni sono stati reinvestiti in modo molto discutibile.
A questo punto, dato che non è di certo responsabilità di Commisso se Cabral è un acquisto sbagliato o se Mandragora fatica a giocare titolare, chi deve prendersi questa responsabilità è indubbiamente il direttore sportivo di questa società, vale a dire Daniele Pradè. Poichè le parole le porta via il vento ma i fatti restano e la Fiorentina, dopo 8 mesi dalla cessione di Vlahovic e dopo 51 milioni di euro spesi, non ha assolutamente risolto i suoi problemi soprattutto in fase offensiva.
La più grande sfida di Pradè dopo la cessione di Vlahovic era rendere la Fiorentina più forte attraverso i soldi incassati ma in questo momento questa sfida è persa. Lo dicono i risultati, i problemi attuali di questa squadra e il rendimento di buona parte dei giocatori arrivati con esborsi non di poco valore.
💰I 75 milioni di #Vlahovic sono stati tutti reinvestiti. Parola di Rocco #Commisso pic.twitter.com/37kTILeAxI
— Passione Fiorentina (@PassioneFiorent) September 27, 2022