Dalle parole ai fatti e così la conferma della fiducia che la Fiorentina ripone in Dusan Vlahovic passa attraverso il… 9. Ieri la società ha ufficializzato i numeri di maglia per la nuova stagione e all’attaccante serbo è andato in dote il numero per eccellenza dei centravanti, quello che identifica il bomber e che nella tradizione viola vanta fior di interpreti fin dai tempi di Montuori e del primo scudetto.
Kouamè, che lo scorso anno aveva proprio il 9 dopo il brevissimo interregno del brasiliano Pedro seguito alla partenza di Simeone, ha invece scelto il numero 11 lasciando spazio al più giovane collega di reparto.
Un’eredità pesante, quella legata al quella maglia, alla quale hanno resistito in pochi: Gilardino, Osvaldo e (almeno i primi tempi) Kalinic. Dopo Batistuta c’è chi è rimasto stritolato dal peso di quel numero come Leandro che arrivò subito dopo l’argentino o in tempi più recenti i vari Castillo, El Hamdaoui e a loro modo anche Babacar e Simeone. Per Vlahovic un ulteriore attestato di stima dopo che la dirigenza aveva fatto dietrofront sull’ipotesi di una cessione: se inizialmente la richiesta di un prestito da parte del Verona era stata presa in considerazione i successivi tentativi di Lipsia e Parma sono stati rispediti al mittente prima che il club chiarisse definitivamente che l’attaccante sarebbe rimasto al suo posto. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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