Questi alcuni estratti dell’intervista di Dusan Vlahovic al Corriere dello Sport: “Quel minuto 92′ contro l’Inter? Speciale. Bellissimo fare gol, ma non ha prezzo riuscirci in quel modo, contro quella squadra che fino a quel momento era in vetta alla classifica. Una rete pesante, di quelle che valgono tanto. Mi è venuto da ridere, è stato formidabile. Dove è nata quell’esultanza? Con grande onestà il mio primo istinto era stato quello di togliermi la maglia, si è pure visto che stavo per farlo. Ma poi ho pensato alle conseguenze. Allora mi è tornato in mente quello che avevo visto fare a Depay. Allora ho preso spunto da lui, non è che in quei momenti hai più di tanto tempo per pensare. Quando una squadra non vince, sulla graticola ci finiscono tutti, non solo l’allenatore. Montella mi ha sempre sostenuto, è stato spontaneo, per me, correre verso di lui. Montella mi è stato sempre molto vicino. Ho percepito fin da subito un gran sostegno, per questo posso solo ringraziare sia lui che il suo staff. Così come non dimentico gli altri che hanno contribuito a farmi arrivare qui dove sono oggi”.