Una vita da mediano, trascorsa – almeno in questa stagione – per la maggior parte in panchina. Sì perché quella di Sebastian Cristoforo, nel ventoso pomeriggio di ieri al Franchi, è stata la prima presenza da titolare in questa stagione e – udite udite – la terza complessiva in campionato. Numeri che farebbero avvizzire l’entusiasmo di chiunque e, infatti, l’uruguaiano aveva già impacchettato i suoi effetti personali, a gennaio, per andarsene. La società, però, lo ha trattenuto.
E ieri, quando tutti si aspettavano l’esordio di Bryan Dabo per rimpiazzare Badelj, ecco che rispunta lui. La sua prestazione, tutto sommato sufficiente, ci racconta di un professionista integro, capace di farsi trovare pronto, serio. Un calciatore forse accantonato troppo frettolosamente da Pioli. Le sue geometrie non sono quelle di Badelj, ma a quanto pare devono essere preferibili ai piedi ruvidi di Dabo. Così, urge una riflessione intorno ad un ragazzo che, comunque, ha un contratto con la viola fino al 2021: titolare no, usato con il contagocce nemmeno. Cristoforo, nelle prime rotazioni del tecnico, ha dimostrato di poterci stare.