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VIOLA: SI AVVICINA LA ZONA RETROCESSIONE, DA OGGI VIETATO SBAGLIARE. IACHINI: SERVONO IDEE, CORAGGIO E RIPORTARE CHIESA SULLA FASCIA. PER IL FUTURO IDEA JURIC. L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Firenze, stadio Artemio Franchi, 08.02.2020, Fiorentina-Atalanta, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

Editoriali

VIOLA: SI AVVICINA LA ZONA RETROCESSIONE, DA OGGI VIETATO SBAGLIARE. IACHINI: SERVONO IDEE, CORAGGIO E RIPORTARE CHIESA SULLA FASCIA. PER IL FUTURO IDEA JURIC. L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Stefano Borgi

10 Febbraio · 01:28

Aggiornamento: 10 Febbraio 2020 · 02:14

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Nessun allarmismo, nessun pessimismo, nessuna volontà distruttiva. Stiamo solo facendo cronaca. E poi un quesito  matematico: Fiorentina 25, Genoa (terz’ultimo) 19, sei punti di distacco. Ahimè, Genoa in vantaggio negli scontri diretti (2-1 a Marassi, 0-0 al Franchi), e per questo rosicchia un punto ai viola. Anche se il Genoa, per raggiungere la Fiorentina e godere di quel vantaggio, 6 punti li deve fare. Insomma, Fiorentina con qualcosa a metà tra 5 e 6 punti sulla zona retrocessione. Che si avvicina pericolosamente. Detto questo, non drammatizziamo. I valori dell’undici di Iachini, ma anche della rosa a disposizione di Iachini, sono superiori. Spal, Brescia, Lecce, Udinese, lo stesso Genoa, non dispongono di difensori come Caceres, Milenkovic e Pezzella (almeno quello dello scorso anno). Non hanno centrocampisti come Castrovilli e Duncan, attaccanti come Chiesa e Ribery. Possiamo equivalerci in qualche singolo, ma nell’insieme… non c’è gara. Certo, questo non garantisce. Sennò la Fiorentina stellare del 1993 (ricordate? Batistuta, Baiana, Laudrup, Effenberg…) non sarebbe mai retrocessa. Anche l’ultima Fiorentina di Montella non si sarebbe salvata all’ultima giornata. Quello che oggi manca alla Fiorentina è l’entusiasmo, l’intensità, il coraggio, la personalità. E poi manca Chiesa.Il miglior Chiesa. Sembra strano dirlo all’indomani di una buona partita (con gol) giocata da Federico, ma chi lo conosce bene sa che “questo” Chiesa è molto lontano dal miglior Chiesa. Sa che Federico Chiesa ha bisogno di metri, di spazio, di campo, sa che deve giocare faccia alla porta, e non spalle alla porta. Sa che non deve giocare seconda punta (in qualche caso addirittura centravanti), sa che deve tornare sulla fascia. 4-3-3, 3-4-3, 4-3-2-1, scegliete voi, ma Chiesa deve stare sulla fascia. Magari un po’ più dentro al campo, ma deve puntare la porta, e non attaccare la porta. Speriamo lo capisca anche Iachini. E poi servono le idee, e le idee nascono a centrocampo. Obiettivamente Pulgar è una delusione, Badelj ci devono spiegare cos’ha, Benassi è questo… e questo rimarrà. Speriamo in Duncan, che nel Sassuolo ha dimostrato di unire quantità e qualità. In alternativa bisogna saltarlo il centrocampo… che non c’è, e lanciare la prima punta. Che in questo caso, però, non può essere Cutrone. Non può essere solo Cutrone. Ci deve essere anche Vlahovic, che fisicamente lotta, sgomita, tiene palla e fa salire la squadra. Per questo diciamo che è l’ora delle idee, del coraggio. La Fiorentina gioca il peggior calcio d’Italia, ha il peggior possesso palla d’Italia (o uno dei peggiori), ha il 14 esimo attacco del campionato su 18. Così non può andare avanti. Tra sette giorni c’è la Sampdoria, a Marassi troveremo calciatori come Quagliarella, Ramirez, Gabbiadini, un tecnico esperto come Claudio Ranieri, una squadra che è sotto di 2 punti. E che con una vittoria ci supererebbe, gettandoci nello sconforto più nero. E si sa, il morale conta, l’entusiasmo, conta. Tutto quello che, in questo momento, la Fiorentina non ha.

  • JURIC, MI MANDA GASPERINI: a proposito di garra, intensità, bel gioco, entusiasmo, morale, convinzione, personalità, e chi più ne ha… La Fiorentina ha individuato l’allenatore per la prossima stagione: si chiama Ivan Juri, allena il Verona, e due giorni fa ha sgretolato la Juventus campione d’Italia. Piccola premessa: Juric arriva in Italia, al Genoa, nella stagione 2006-2007, voluto fortemente dal tecnico Gian Piero Gasperini. Vi dice nulla questo? Andiamo avanti. Nel 2011 comincia a fare l’allenatore in seconda, nel Genoa, chiamato da chi? Da Gian Piero Gasperini. Certo, non sono tutte rose e fiori: tre esoneri consecutivi nel 2016, 2017 e 2018. Però resta negli occhi il modulo, il 3-4-3, l’aggressività, il pressing alto, gli esterni che spingono, insomma… il calcio di Juric ricorda molto il calcio di Gasperini. E quest’anno, col Verona, Juric ha convinto tutti. Più di altri ha convinto Daniele Prade’ e Rocco Commisso, che rivede in lui le proprie umili origini (Juric è croato, spesso viene chiamato zingaro, anche per l’immagine ruspante, a tratti naif). Sopratutto in lui Rocco apprezza la voglia di non mollare mai, di lottare per ogni traguardo, di attaccare sempre e comunque. E poi la valorizzazione dei giovani: Amrabat, Rrahmani e Kumbulla sono solo gli ultimi esempi. E a proposito; l’ingaggio di Amrabat è un indizio, la trattativa per Pessina, gli ottimi rapporti col presidente Setti sono altri indizi. Insomma, tutte le strade portano a Juric. Ora però, pensiamo al presente, raggiungiamo 40 punti il prima possibile. Dopo la Samp c’è il Milan. Quindi Udinese e Brescia. Vietato sbagliare. E poi a Iachini vogliono tutti bene: la tifoseria è con lui, la proprietà è con lui. Firenze è tutta con lui. E con queste premesse, la Fiorentina non può e non deve finire in serie B. 

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