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Viaggio nel Viola Park, tutte le foto. C’è anche una stanza che tramite sensori preverrà gli infortuni

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Viaggio nel Viola Park, tutte le foto. C’è anche una stanza che tramite sensori preverrà gli infortuni

Redazione

7 Luglio · 17:14

Aggiornamento: 7 Luglio 2023 · 17:20

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Repubblica ha fatto un viaggio all’interno del Viola Park che tra pochi giorni aprirà le porte per il ritiro della Fiorentina. Ci sono anche foto esclusive:

C’è un punto dal quale è possibile fare un giro su sé stessi e ammirare tutto quello che in tre anni Rocco Commisso è riuscito a creare. Siamo a Bagno a Ripoli, su uno di quei terreni che appartenevano un tempo alla famiglia Guicciardini Corsi Salviati e che il presidente viola ha acquistato nel 2019 pensando in grande. E così è stato: 25 ettari che adesso accolgono il centro sportivo più grande d’Italia, tra i più belli e all’avanguardia anche in Europa. Il primo di proprietà nella storia della Fiorentina. È il Viola Park, coi suoi 10 campi da calcio, 5 padiglioni, 900 tra atleti e dipendenti che da settembre, una volta inaugurato ufficialmente, animeranno quella che a tutti gli effetti sarà una cittadella incastonata nel verde di ville e ruscelli che caratterizzano quest’area.

Un sogno costato 110 milioni. Alcuni uffici, comunque, sono già operativi. L’aria condizionata tiene a debita distanza l’ondata di caldo africano che sta avvolgendo anche Firenze. Le enormi vetrate consentono di ammirare, da una stanza all’altra, la bellezza di una struttura pensata dall’architetto Marco Casamonti. Merito anche al sindaco Francesco Casini, che tra le altre cose ha avuto il pregio di snellire la possente macchina burocratica e rendere realizzabile, di raccordo anche con le richieste della Soprintendenza, un’opera che Joe Barone definisce “di bellezza mondiale”.

Tra pochi giorni, il 12 luglio, la prima squadra di Vincenzo Italiano inizierà per la prima volta nella storia del club viola il suo primo ritiro in città. L’inizio della preparazione, come precisano gli addetti ai lavori. Perché poi la Fiorentina girerà: amichevoli dentro e fuori il Viola Park, anche con alcune tappe europee per avvicinarsi all’avvio del campionato e all’eventuale doppio spareggio di Conference League. Le due finali perse sono ormai alle spalle e il Viola Park rappresenterà il punto di un nuovo inizio.

“In passato abbiamo visto tanti plastici di progetti che poi mai si sono realizzati — dice il direttore generale viola, mentre giriamo il centro sportivo a bordo di una golf car — ma questa non è plastica, è realtà. Ci sono alberi che rimarranno qui per i prossimi 100 anni. E tutto vero”.

I campi sono pronti. Quelli in erba naturale ma anche i tre ibridi. Ovvero misti tra erba naturale, sintetica e un terriccio con semi di cocco studiato per i movimenti e le ricadute sulle articolazioni. Ci sono le camere dei giocatori, singole e doppie, le stanze della dirigenza che si affacciano direttamente sul campo. I due mini stadi dove Femminile e Primavera giocheranno. E poi l’enorme palestra, la piscina, la sauna, la crioterapia, l’area di fisioterapia all’avanguardia con due macchinari unici, perfino il barbiere. La “green room”, una stanza che tramite sensori e apposite sonde rileva in base al movimento svolto il potenziale infortunio da prevenire in ogni zona del corpo, e l’hydroworx che consente all’atleta di immergersi in una vasca con un tapis roulant per evitare il contatto diretto con la pianta del piede e dunque accelerare la fase di recupero da un infortunio. Il padiglione per la prima squadra ha enormi vetrate, accesso diretto al campo, gli uffici della dirigenza che svettano. Concezione americana per tenere sotto osservazione ogni punto strategico. E unire squadre e tifosi. Ci sono anche due mini stadi da 3.000 e 1.500 spettatori: ospiteranno alcune amichevoli tra luglio e agosto.

Un enorme ulivo svetta tra gli edifici, proprio accanto alla Cappella voluta da Catherine, la moglie di Commisso, con affreschi della Via Crucis. Tecnologie all’avanguardia a impatto zero, green e sostenibile. Una piccola città dove niente è lasciato al caso.

“Quando Italiano e i giocatori arriveranno qui mercoledì prossimo — continua Barone — si troveranno di fronte tutta questa bellezza. Abbiamo previsto delle zone dove permettere ai tifosi di stare a stretto contatto con i nostri giocatori. Perché dovranno assaggiare e assorbire tutto l’amore della nostra tifoseria”. Trecento operai lavorano qui ogni giorno. Ancora per poco.

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