Se pensiamo che Veretout possa mai diventare un regista classico, ci sbagliamo di grosso. Il francese non ha come caratteristica principale quella di stoppare la palle e lanciarla per 90 metri in direzione di un compagno in libertà, ma ha tanti altri pregi che lo possono far giocare con tutta tranquillità davanti alla difesa.
Prendo come esempio la partita giocata domenica contro la Spal, che ha mostrato a tutti che in quel ruolo non esistono solo i Pizarro e i Pirlo del caso. Veretout ha infatti chiamato palla a Lafont più di una volta nel corso della gara, sfruttando le proprie qualità fisiche per aggirare il pressing alto e per creare superiorità numerica a centrocampo, scaricando poi palla all’esterno offensivo. Lo scorso anno, ad esempio, quando Badelj prendeva palla al limite dell’area, tendeva a rigiocarla subito dietro o ad appoggiarla al terzino, creando un giro palla infinito e sterile che rallentava la manovra d’attacco,
Il francese porta dinamicità, velocità e potenza fisica alla manovra, aiutando tanto in fase difensiva raddoppiando sui lati e spingendo in fase d’attacco. Pioli sta piano piano creando una doppia arma fondamentale per la Fiorentina, riuscendo durante il gioco a far portare più uomini possibili sullo stesso Veretout e permettendo a Gerson, giocatore con i piedi educati, di costruire il gioco.
Matteo Fabiani