Abbiamo commesso un errore, ci scusiamo con tutti quelli ai quali abbiano urtato la senbilità. Dopo un lungo colloquio con l’interessato abbiamo deciso per la sospensione”. Parole che suonano come una sentenza, almeno parziale, per Paolo Di Canio quelle pronunciate da Jacques Raynaud, vicepresidente esecutivo Sport Channels e Sky media. Una conseguenza del putiferio scatenato dall’apparizione dell’ex giocatore di Lazio e Juventus, oggi telecronista e conduttore del programma Di Canio Premier Show, durante un Facebook Live di Sky Sport. Di Canio, con le braccia scoperte, ha mostrato il tatuaggio sul bicipite destro con la scritta “Dux”.
Di Canio non è nuovo a situazioni del genere. Nel 2013, quando Di Canio fu ingaggiato come allenatore del Sunderland, in Inghilterra si accese la polemica sulle sua simpatie politiche di destra. Accuse che all’epoca lo stesso Di Canio rispedì al mittente con un comunicato sul sito del club: “Non sono un politico, non sono affiliato a nessuna organizzazione, non sono un razzista e non condivido l’ideologia del fascismo, io rispetto tutti”. Va detto comunque che domenica prossima, vista la concomitanza con l’attesissimo Inter-Juventus, il programma di Di Canio non avrebbe comunque trovato spazio.
Repubblica.it