Sul Corriere Fiorentino troviamo un’intervista al luminare di Padova Corrado, perito della procura di Firenze sul caso Davide Astori. «La valutazione dell’aritmia di Davide Astori probabilmente non è stata completa». A spiegare che sulla patologia del capitano viola sono mancati approfondimenti è il professor Domenico Corrado, cardiologo dell’Università di Padova e perito incaricato dalla Procura di Firenze di studiare il caso.«Non spetta a me attribuire responsabilità — spiega il docente — ma l’aritmia emersa durante le prove medico-sportive sotto sforzo avrebbe dovuto portare, seguendo le linee guida in materia, a svolgere una serie di esami che, a cascata, avrebbero potuto rivelare la malattia di cui era affetto il giovane calciatore». «La causa della morte di Astori — prosegue il professor Corrado — è una malattia cardiaca geneticamente determinata, la cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro. È una malattia silente, che dà pochi sintomi. Visto che è una delle principali cause di morte di giovani atleti, è importantissimo scoprirla mediante lo screening. Quello che è emerso è che Astori aveva un’aritmia, le extrasistole ventricolari, durante prova da sforzo. In questo caso sono necessari accertamenti ulteriori per escludere che ci sia una malattia cardiaca, che non è necessariamente presente, ma che non possiamo escludere finché non sono stati fatti questi approfondimenti. Nel caso di Astori questi accertamenti sono stati insufficienti per individuare la malattia, che se svelata avrebbe dichiarato il giocatore non idoneo all’attività sportiva». Domenico Corrado spiega che per individuare la cardiomiopatia di Astori sarebbe servita una risonanza magnetica, che però non si fa automaticamente se dal tracciato dell’elettrocardiogramma emerge l’aritmia. «Un esame innesca l’altro, a catena. E se emerge l’aritmia, le linee guida del Cocis (i protocolli per l’idoneità allo sport agonistico, ndr) indicano la necessità di fare l’holter, che a sua volta avrebbe potuto indicare l’opportunità di una risonanza». L’holter è un esame che indaga sulle aritmie con un arco di osservazione di 24 ore per far emergere eventuali anomalie anche a riposo, quando si dorme, si mangia, si cammina. E che dà, assieme al tracciato dell’elettrocardiogramma sotto sforzo, indicazioni importanti sulla salute del cuore di un atleta