L’attaccante della Fiorentina Giovanni Simeone ha parlato a Radio Bruno, queste le sue parole:
“A Firenze sto molto bene, c’è tanta storia è tanta arte. È bello vedere quello che hanno lasciato artisti come Brunelleschi. La tifoseria e la passione per il calcio si respira ovunque. Vedere la bandiera dell’Argentina al Franchi fa sempre piacere. Il cognome non mi pesa, io e mio padre siamo giocatori diversi.
Siamo una squadra che non era una squadra. Dopo le partite contro Verona e Bologna siamo diventati una squadra. Capitano questi momenti, fa parte del calcio. Solo con il lavoro possiamo superare questi momenti. È normale che il mister si arrabbi. Siamo pronti per giocare contro l’Udinese, ma la testa è anche alle prossime partite.
L’attesa per l’arrivo a Firenze è stata lunga, volevo venire a Firenze, alla fine il trasferimento si è concretizzato, vedevo spesso il cellulare per capire se era cambiato qualcosa, i due club mi hanno accontentato: volevo solo la Fiorentina. Non ho avuto dubbi nel scegliere Firenze.
I miei modelli? Icardi è un grande giocatore, ma ce ne sono altri come Falcao, Morata, Suarez. I difensori più pericolosi? Ne ho affrontati tanti, Barzagli è uno dei più tosti.
Non mi sento da solo, accanto ho giocatori che vogliono assistermi e farmi sentire bene. Dobbiamo lavorare, ma è giusto così, siamo un gruppo nato pochi mesi fa. Se corro troppo? Il mister non me lo dice, è contento, rubare i palloni agli avversari mi dà ancora più forza. Non smetterò mai di lottare e cercare i gol, anche quelli arriveranno. Chiesa? È giovane, deve crescere, ma può diventare fortissimo. Il gruppo è più unito, stiamo crescendo tanto”.