Una bordata al veleno, senza nominare il destinatario ma con un obiettivo che appare chiarissimo. Il giornalista Ivan Zazzaroni, con un post al vetriolo sul suo profilo Instagram, ha lanciato un attacco frontale che sembra indirizzato senza troppi giri di parole all’ex portiere Emiliano Viviano. Quest’ultimo, che ha recentemente preso il posto di Zazzaroni nello studio della trasmissione Pressing, è diventato una figura molto popolare sui social per le sue opinioni spesso schiette e controcorrente.
Un successo e uno stile che, evidentemente, non sono affatto piaciuti a Zazzaroni. Nel suo post, ecco il suo attacco. «Ci sono ex portieri ai quali il consenso social, qualche migliaio di follower e un po’ di tv hanno dato alla testa. Hanno avuto carriere mediocri e, una volta usciti dal giro, hanno capito che sparando minchiate su qualcuno magari più solido di loro possono catturare l’attenzione di pochi imbecilli. Li capisco, dev’essere dura reinventarsi, senza alcun tipo di preparazione e un nuovo ruolo. Per fortuna ci sono i social e gli imbecilli».
Un attacco frontale e senza esclusione di colpi, che trasforma una semplice alternanza televisiva in una vera e propria faida mediatica. Non si è fatta troppo attendere la risposta di Emiliano Viviano, ex portiere della Fiorentina, che ha parlato cosi:
“Penso che si rivolgesse a me, probabilmente perché l’altro giorno quando, qui, ho detto l’altro giorno che non mi piace sentire Zazzaroni come opinionista. Ho pensato un po’ a come rispondere, ci sono un po’ di cose inesatte in ciò che dice. La prima: Zazzaroni è un giornalista sportivo e giudica e quindi dovrebbe anche essere giudicato. Non ho detto che è scemo o mediocre o che si deve reinventare facendo il giudice a Ballando Con le stelle. Parla di carriera mediocre, ma io sono arrivato in Nazionale e non mi sembra che lui abbia vinto un premio strega o un Pulitzer. La cosa importante, però, è che faccio parlare di me per quello che dico, non come lui che, per vendere qualche giornale qualche tempo fa ha fatto qualcosa per cui io, fossi stato il proprietario, l’avrei tolto da ogni lavoro editoriale”.