Che l’ultima partita della stagione non avesse molto da dire era più che ovvio e lo spettacolo in campo ne ha risentito molto. La Viola sembra già in vacanza è l’atteggiamento con il quale la squadra di Paulo Sousa ha affrontato il già retrocesso Pescara lo ha platealmente dimostrato. Infatti pronti via e gli ospiti sono avanti: siamo al 14′ quando una ripartenza in perfetto stile zemaniano coglie completamente impreparata la retroguardia viola, con il sigillo finale affidato a Caprari che, dopo aver beffato Tomovic, infila l’incolpevole Dragowski all’esordio in Serie A. Nella prima frazione non succede più niente, tranne l’ingenua espulsione di Federico Chiesa. Il figlio d’arte rimedia infatti due ammonizioni (evitabili) nell’arco di pochi minuti, la prima per aver allontanato la palla a gioco fermo e la seconda per un evitabile intervento a centrocampo, costringendo così i suoi ad affrontare la ripresa in inferiorità numerica.
Ripresa che si apre ancora all’insegna degli ospiti, capaci di trovare il raddoppio con Bahebeck servito con precisione da Caprari. I viola si svegliano a metà secondo tempo quando Saponara, al termine di un’azione corale con Hagi abile ad imbeccare Babacar che, dopo un attimo di esitazione, trova proprio il trequartista che, arrivando a rimorchio, prende in contro tempo Fiorillo siglando così il gol dell’1-2. Il pareggio arriva al 40′ quando Vecino, da distanza siderale, toglie le ragnatele dall’incrocio con un destro potente e preciso. La stagione della Fiorentina si chiude quindi con un pareggio ed i viola concludono così il campionato a quota 60 punti.
Ci sono anche alcune note liete da registrare nella notte del “Franchi”, come ad esempio il più che positivo impatto di Ianis Hagi che, nel complesso di una gara positiva, ha sfiorato anche il primo gol in Serie A su calcio di punizione, ed il commosso saluto dello stadio e dei compagni a Gonzalo Rodriguez. Siamo infatti al 58′ quando la gara si ferma per il passaggio di consegne fra l’attuale capitano ed il compagno ed amico Gonzalo Rodriguez che, in lacrime, chiude così la sua esperienza a Firenze.
Gianmarco Biagioni