Oggi uno degli ospiti all’appuntamento settimanale su Twitch di Passione Fiorentina TV è Roberto Ripa, un dirigente sportivo ed ex calciatore della Viola:
“Al di là del fatto che Mendes sia l’agente di Gattuso, è importante che una società abbia il pallino, ascolterà tutti è ovvio, ma credo debba già avere un’idea su cosa serve. Sicuramente è un valore aggiunto Mendes per questa Fiorentina. Una società deve decidere lei. Sicuramente ha giocatori di qualità ma sono i suoi giocatori. Devo farlo io il mercato, non un procuratore. Forse arriveranno anche ad un prezzo inferiore rispetto alla reale valutazione. Mi domando anche che cosa avrei fatto io?”.
“Daniele Pradè ha un grosso pregio, ha delle ottime relazioni con alcuni procuratori, con dei direttori. Questa è una sua grossissima dote. Il fatto che la Fiorentina stia cercando qualcuno da affiancargli, la dice lunga. Si parla di Macia e di Goretti. Nel calcio moderno una sola persona al comando non riesce a tenere le fila di tutto. Sono cresciuto con il calcio che cambiava. Avere una sola figura a mio avviso oggi è quasi impossibile. Andiamo a vedere al Milan, all’Inter. Ogni squadra ha un team di lavoro. Poi bisogna capire se ci sono direttori disposti a lavorare in team o abituati a lavorare da solo. Corvino era un cavallo solitario. Pradè in questo momento qui, può usufruire, può essere un vantaggio”.
Il tuo momento più bello? Quello più brutto?
“Il più bello la vittoria di Liverpool, è stata un po’ la ciliegina sulla torta. Ricordo ancora la partita precedente con il Lione, quando facevamo la trasferta se noi avessimo vinto eravamo già al turno successivo. Dissi se vinciamo, portiamo tutte le famiglie a Liverpool. Così andammo tutti lì, grande momento di aggregazione. Avemmo poi la fortuna di vincere quella partita. Arrivammo in albergo e c’era un filone di parenti per la cena di gala. Vittoria sempre da ricordare, emozionanti le due semifinali di Europa League. Con il Glasgow Rangers forse meritavamo qualcosa di diverso. La finale di Coppa Italia mi diede molto fastidio. A fine partita i tifosi napoletani dopo l’invasione di campo vennero a farci i gestacci”.
“Abbiamo avuto problematiche grosse, -19, -16 c’è stato un bel connubio con Cesare. Con Montella la Fiorentina aveva uno stile di gioco bello. Firenze ha il palato fino. Dopo aver portato la barca in porto, con Iachini, c’è stata la conferma da lì l’attrito. Per quanto riguarda la meritocrazia gli ha dato una seconda chance, questo è stato deleterio per la Fiorentina”.
Certe decisioni devono prenderle i dirigenti, il presidente deve dettare la linea…
“Sappiamo com’è andata la storia allenatore lo scorso anno, non sappiamo però se Commisso ha parlato con Juric. L’ultimo parere comunque lo dà chi tira fuori i soldi giustamente ma poi mi prendo le responsabilità di quello che faccio. Ci può anche stare che non gli sia piaciuto. Nella Fiorentina di Della Valle, l’allenatore lo faceva dopo una serie di colloqui. Poteva essere favorito Juric con l’arrivo di Amrabat. Sappiamo di certo che lui ha voluto confermare Iachini, l’entourage, il gruppo Fiorentina ha detto che erano arrivati a questa conclusione. L’errore è stato questo. Non posso tenere un allenatore che so già quello che mi può dare”.
Sembra che Dragowski sia in uscita…
“Secondo me troppo repentina questa cosa, riferito magari anche al fatto che sia stato allontanato nel finale di partita. Al di là del fatto tecnico, magari la costruzione dall’alto che lui ha già fatto anche se non in maniera eccelsa. Spesse volte ha peccato e quindi Gattuso che predilige questo tipo tattico preferisca un portiere come Ospina che tranquillamente potrebbe essere un centrocampista. A me come portiere Dragowski piace, ragazzo serio”.
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