Conferenza stampa di presentazione per Franck Ribery, interviene anche il direttore sportivo Daniele Pradè che potrebbe anche fare il
“La prima cosa che devo fare è ringraziare Commisso perché all’inizio era impensabile fare un’operazione del genere. Parte tutto intorno al 20 di giugno, ero appena rientrato alla Fiorentina e mi sono sentito con Luca Toni che mi ha chiesto cosa avevo in testa. Noi volevamo riportare l’entusiasmo e mi ha detto che dovevamo prendere Ribery. Lui mi disse che aveva una voglia pazzesca e aveva la fame del vincente dentro. Abbiamo chiacchierato a lungo. Dopo varie vicissitudini ho capito che poteva essere una cosa giusta. Ho parlato la prima volta con lui il 25 giugno e mi ha fatto subito innamorare con i valori del campione. A ogni cosa ho detto che darò un perché: è un valore aggiunto per il nostro movimento. Si è visto da come è stato accolto da tutto il calcio italiano. Si porta dietro un qualcosa di importante che è la vittoria, il carisma. Perché ci dà entusiasmo ed identità. Trasmetterà la sua professionalità a tutti i nostri giovani”.
Credevate di poter portare un giocatore così alla Fiorentina a inizio mercato?
“Non credevo alla possibilità di prendere Ribery. Lo chiamavo tante volte al giorno per farmi sentire che c’ero sempre ma era un rapporto quasi tra amici e non professionale. E’ stata una cosa enorme e una grande sorpresa. Prima Barone ha ringraziato i procuratori ma è stata una battaglia infernale. Abbiamo chiuso alle 2 di notte senza la certezza di vederlo sull’aereo. Ringrazio Nanà, la moglie, perché è stata un punto focale. Qui guadagna molto meno di altre parti. Ho spinto su questo punto per portarlo a Firenze”.
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