Non basterebbe una stanza intera per esibire i trofei che hanno vinto nel corso della loro lunga e carriera. Ventisei ne può vantare Franck Ribery, altri cinque Josè Maria Callejon. Tutto questo tralasciando i vari premi a livello personale più o meno prestigiosi. Entrambi hanno lasciato ricordi eccellenti nel club dove si sono affermati, Bayern Monaco e Napoli. Infatti capita che i vecchi tifosi li contattino sui social con la speranza di rivederli con la loro maglia del cuore. Niente da fare, oggi sono gli assi della Fiorentina. E, come tali, stanno alle estremità del campo per sorreggere tutto: uno a sinistra, l’altro a destra. Non essendo arrivato un centravanti, tocca a loro aiutare il gruppo a risolvere il problema del gol. Con estro, talento e tutta l’abilità palla al piede di cui sono dotati. Caratteristiche tipiche delle ali, del tradizionale numero 7, a cui entrambi sono legati visto che portano sulla schiena.
Callejon lo ha trovato occupato e quindi, piuttosto che lasciarlo, ha preferito raddoppiarlo sulla sua maglia. In questo periodo di sosta del campionato lavoreranno anche per trovare l’intesa. Franck si è rivisto ieri al centro sportivo, è tornato da Monaco dove la sua famiglia ha deciso di tornare a vivere. Il brutto episodio del furto subìto ha lasciato qualche strascico, comunque di tanto in tanto torneranno a trovarlo o andrà lui approfittando dei giorni liberi. Inoltre suo figlio Seif da quest’anno giocherà nelle giovanili del Bayern e non più in quelle viola. Dopo un anno con più delusioni che gioie, per l’infortunio e il rendimento della squadra, il campione francese ha il desiderio di vivere una stagione più divertente e ambiziosa.
La sua esperienza sarà basilare per tutti lungo il cammino, il ruolo di senatore del gruppo lo condividerà proprio con Callejon. L’esordio con la Fiorentina potrebbe farlo contro lo Spezia alla ripresa del campionato. I suoi baffi, ma anche i lineamenti del volto un po’ spigolosi, ricordano un altro grande numero sette della storia viola: Julinho Botelho. Prenderà il posto di Federico Chiesa ma ha subito evitare paragoni: «Io sono Callejon», ha tagliato corto il giorno in cui è sbarcato a Firenze. Questa città era nel destino, l’aveva visitata insieme alla moglie Marta e alle figlie tre anni fa in occasione di una sosta per le nazionali. Da questi parti si conosce già la mentalità di Ribery, presto tutti conosceranno anche il nuovo arrivato. Uno che, per senso del dovere, quando giocava nel Real Madrid di Mourinho all’indomani di una partita tornò nella sua cittadina di nascita Motrill perché aveva l’incarico di vice presidente del seggio delle elezioni. Senso del dovere, talento e sacrificio: Ribery e Callejon a Firenze cercano la seconda giovinezza e sognano di ingrandire la bacheca. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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