Il capitolo secondo del Rezza-pensiero, all’indomani di una battuta un pelo fuori luogo che ha scatenato un polverone (“Da romanista darei parere negativo alla ripartenza del campionato”, ndr), è un modo per riallineare le idee riportando i toni della discussione a un livello più consono al tragico momento che stiamo vivendo un po’ tutti. Quindi non più “il campionato non può ripartire”, ma un più saggio “se si decidesse per la riapertura lo si faccia in sicurezza”. Un modo solo diverso per dire che bisognerà parlarne, per diversi motivi, con calma e attenzione, Ed evitando guerre di quartiere anche poco eleganti.
Fatto sta che Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico, torna sulle parole di qualche ora fa e, per cominciare, chiarisce i termini della sua battuta: “La mia è stata una battuta per sdrammatizzare il momento drammatico che stiamo vivendo. Non pensavo intervenissero Diaconale, la Lazio per dire di non fare il tifoso, ho fatto una semplice battuta. Quella sulla ripresa del campionato era una domanda seria ed ho risposto in maniera seria, oggi c’è lockdown totale, come si può pensare alla riapertura del campionato ora? E’ chiaro che se in qualche modo si pensa di riaprire, allora verrà valutato e si applicheranno protocolli di sicurezza sanitaria. Molto dipenderà anche da ciò che verrà deciso a livello europeo, penso alle coppe europee”.
Sportmediaset.it