Stanno facendo discutere le parole rilasciate da Christian Kouame al termine di Empoli-Fiorentina. Il club non ha nessuna intenzione di prendere provvedimenti per queste dichiarazioni, e dire che al giorno d’oggi basta davvero poco per essere ufficialmente richiamati. Spiegato il contesto però, vale la pena approfondire il concetto. In attesa di capire se i compagni di reparto avranno preso le parole, forti, di quello che ad Empoli era il capitano viola con la stessa accezione positiva, la sensazione che al momento la Fiorentina non giochi d’insieme è identica anche dall’alto. Certo chi guarda le gare in questo complicato inizio di stagione non ha l’impressione che sia l’egoismo a frenare. Quella viola sembra invece ancora una squadra non totalmente squadra, in cerca di equilibri e soprattutto identità, dove cose buone ed errori accadono più per eventi non disciplinati. L’allenatore chiede tempo ed ha ragione, il suo percorso è appena iniziato e la rivoluzione estiva necessita di settimane per completare la fusione tra il vecchio ed il nuovo.
Si mostra sereno nell’analizzare la situazione ed anche ad Empoli ha parlato di crescita che vede in modo costante, dimostrata dai quattro punti conquistati nelle ultime due gare con Lazio ed Empoli. « Si cresce nelle difficoltà ed io a Firenze sto davvero crescendo molto » aveva scherzato dopo la partita proprio con la Lazio, non nascondendo complicazioni date dal nuovo ruolo. I tifosi però non sono particolarmente contenti ed il tipo di O- 0 maturato ad Empoli li ha preoccupati più del risultato stesso con una viola opaca, piuttosto noiosa e poco propensa al calcio qualitativo. Con sette attaccanti schierati in 90 minuti non è arrivato un tiro in porta anche se è giusto considerare che dietro le cose si stanno sistemando. Insomma nessun allarme e nessun rischio, questo filtra dagli ambienti viola, ma un logico percorso messo in preventivo. Lo scrive Repubblica.
Questa volta Gudmundsson ha litigato con Cataldi per la punizione: lo ha cacciato dalla palla