
I suggerimenti per Jovic sono: la mitraglia, la bandierina come una chitarra, il giro intorno alla bandierina come Juary (questa è per anziani), il trenino, la macarena, la statua di sale, il paso doble, il saluto al sole, il fiore del loto. Ma va bene anche una variazione originale. Le soluzioni sono tante per evitare che ogni sua esultanza – e ultimamente per fortuna ce ne sono tante, sarebbe stato peggio non avere questo problema – somigli a un mezzo sberleffo verso il pubblico.
Magari non è così, però il buon Luka dovrebbe capire che le aspettative su di lui erano e restano alte, che i primi due mesi sono stati a dir poco deludenti e che dunque non ha molto senso impermalosirsi se in città e fuori si è discusso sul suo rendimento. Soprattutto, Jovic dovrebbe comprendere quanto importante sia fugare quella sensazione che si è insinuata silenziosa in molti tifosi, e che cioè ragazzo consideri una specie di favore il fatto di giocare nella Fiorentina dopo aver calcato palcoscenici più importanti, nemmeno troppo calcati, a vedere il numero delle presenze in campo. Sarebbe buona cosa, comunque, sospendere ogni ostilità reciproca, perché fischiare uno dei giocatori più importanti della rosa e cominciare una guerriglia strisciante non serve proprio a nessuno. A La Spezia sarà una partita delicatissima, perché a vincerla hai fatto poco più che il tuo dovere, pareggiarla serve a poco, perderla sarebbe una mazzata difficile da recuperare in tutti i sensi. Lo scrive Repubblica.
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