Una soluzione che al club non piace perché implicherebbe essere ogni settimana in trasferta per 2 anni, con il doppio nodo dei costi – di trasferta e mancati ricavi – e l’altro, cruciale, della tifoseria. Che certo non potrebbe trasferirsi in blocco ogni settimana e che, infatti, non è per niente d’accordo sull’andarsene troppo distante dalla sua casa abituale. E però la domanda resta: dove giocherà la Fiorentina? Palazzo Vecchio da quasi un mese, ormai, evita di esporsi troppo sulla questione, e infatti anche stavolta non replica. La linea, in mancanza di notizie ufficiali o di decisioni prese, è quella di non dire niente sullo stadio se non ai diretti interessati e quindi, in questo caso, alla Fiorentina. E un incontro potrebbe avvenire a stretto giro.
Allora si parlerà dell’eventuale trasloco e delle concessioni, chissà se già con la risposta della Commissione sulla tranche dei fondi del Pnrr in mano. La scadenza è fine mese, e prima di allora, in tempo per la partita di ritorno contro la Cremonese, dovrebbe tornare anche il presidente Rocco Commisso. Sul finanziamento europeo notizie ufficiali non ci sono ancora, ma per il via libera dovrebbero esserci buone chance. In caso contrario, il governo dovrà decidere che strada prendere, sapendo però – come riferito a Repubblica da un funzionario dell’Ue nei giorni scorsi – che gli altri 6 progetti che fanno parte del “Piano urbano integrato” in cui è incluso lo stadio non risentirebbero, a cascata, della decisione. Lo scrive Repubblica.
Il Giudice Sportivo grazia Gasperini, nessuna sanzione dopo lo sputo e le offese alla Fiorentina