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Prandelli: “Non abbiamo paura. Castrovilli ci sarà, Amrabat più difficile. Ci siamo allenati bene”

Foto di proprietà di ACF Fiorentina. Riproduzione vietata ©

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Prandelli: “Non abbiamo paura. Castrovilli ci sarà, Amrabat più difficile. Ci siamo allenati bene”

Redazione

12 Marzo · 12:48

Aggiornamento: 12 Marzo 2021 · 12:48

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Foto di proprietà di ACF Fiorentina. Riproduzione vietata ©

Cesare Prandelli, allenatore della Fiorentina ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di domani alle 18.00 tra i viola ed il Benevento:

In ogni azione della vita c’è un senso, anche nel calcio. Alla vigilia di una trasferta come quella di domani, la squadra ha il senso del momento, della missione verso cui andrà incontro…

E’ un tema che ovviamente stiamo affrontando da più settimane, i giocatori sono consapevoli che domani affronteremo una squadra che lotta per non retrocedere, ha i nostri stessi punti. Abbiamo lavorato molto bene e vogliamo fare una grande partita, i giocatori sono responsabili.

Tu avverti un clima di paura, preoccupazione oppure prevale la voglia di uscire il prima possibile da questa situazione? C’è troppa pressione su questa partita?

Paura non c’è, la pressione fa parte del nostro lavoro, dobbiamo accettarla e trasformarla in un pensiero positivo. Non dobbiamo aver paura di questa partita, consapevoli delle difficoltà.

Hai parlato della consapevolezza, la carica che ha dato, dagli spalti e dai messaggi social Ribery è in questo momento un valore aggiunto?

Assolutamente sì ha personalità ed esperienza, saprà velocizzare e decelerare in base alle situazioni, è un leader e in partite importanti di solito prendono per mano la squadra.

Lei ha la percezione che se domani la partita va in negativo, ci saranno ripercussioni? O ha pensato a fare un passo indietro?

Testa rivolta solo alla partita di domani, non faccio tanti pensieri, sono assolutamente concentrato sulla partita. Non posso assolutamente fare altri pensieri.

Quale errore la Fiorentina domani non deve commettere?

Gli errori che abbiamo commesso nelle ultime partite è che quando sei in vantaggio non devi prendere gol subito, devi avere la pazienza di aspettare certe situazioni. Guardando questo Benevento è una squadra organizzata, prima sulle seconde palle, verticalizza subito. Non dobbiamo pensare di essere più bravi tecnicamente ma dobbiamo trovare profondità.

Oggi si chiude il suo girone da quanto è tornato alla Fiorentina. Su quale aspetto avrebbe voluto incidere di più?

Noi giudicati in base ai risultati, può essere discusso dunque tutti. I risultati son quelli che sono quindi le discussioni vanno fatte. I giocatori si sono allenati bene, hanno capito. Partiamo pronti con un senso pratico delle cose.

Situazione infortunati? Come stanno?

Abbiamo recuperato sia Castrovilli che Kouame, Amrabat ha ancora qualche problema quindi è più no che sì, è lui quello più in difficoltà.

La partita contro il Parma preparata per il contropiede, prestazione non all’altezza. Questa Fiorentina ha bisogno di più coraggio? Di cambiare impostazione della gara?

L’aggressività e la voglia di andare a disturbare gli avversari più alti è il nostro pensiero. Chiaramente devi trovare i momenti giusti, serve equilibrio tattico. Abbiamo fatto bene le partite quando con determinazione abbiamo disturbato alto.

Inzaghi? Come si affronta una squadra che a livello di possesso palla è ultima?

Pippo non è al suo primo campionato in Serie A, allenatore preparato, dà grande motivazioni, pensa sempre al calcio. Io gli faccio solo i complimenti, il Benevento sta dimostrando un’identità ben precisa. I dati vanno letti ma anche interpretati. Ha pensato alla supremazia per aggressione. Mi piacciono gli allenatori pragmatici, lui sta sfruttando bene i giocatori che ha.

(Domanda Labaro Viola) In questo momento, la paura è il peggior nemico della Fiorentina. Verranno scelti per Benevento i giocatori con più coraggio?

No, chi viene a Benevento lo fa senza paura, con la voglia di difendere ed onorare al 100% questa maglia.

Alla vigilia della gara contro l’Udinese non voleva sentir parlare della parola tranquillità. Non pensa che questa squadra ne abbia bisogno?

Dopo tante partite i dati sono questi. Quando tu hai la capacità di ripetere le prestazioni, di identificarti nelle problematiche, la squadra può stare tranquilla. Noi visto che abbiamo dovuto cambiare giocatori, la parola tranquillità per me non esiste. Serve attenzione particolare.

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