Questa mattina l’allenatore della Fiorentina Stefano Pioli è stato esonerato dopo la peggior partenza in 99 anni di storia del club. Se nella mattinata di ieri sembrava che dopo l’esonero fosse pronto a subentrare Roberto D’Aversa oggi le sue quotazione sono franate a picco. La Fiorentina si è presa qualche giorno per riflettere sul da farsi nel mentre la squadra è affidata al mister della primavere Galloppa che la guiderà sicuramente a Mainz e forse anche a Genova.
In questo momento non c’è un nome tra tutti quelli presenti che sembra in vantaggio su gli altri. Tra le opzioni presenti sul tavolo della Fiorentina ci sono i nomi di Vanoli, D’Aversa che è in stand-by ed il ritorno clamoroso di Raffaele Palladino. Proprio Raffaele Palladino sarebbe la scelta migliore per il club. Per diversi motivi che vanno dalla conoscenza della situazione fino al confronto con gli altri tecnici liberi.
Palladino innanzitutto conosce già molto bene la squadra. Certo non ci sono alcuni giocatori che non sono stati riscattati ma alcuni di questi erano già stato scelto di non riscattarli prima delle sue dimissioni. Con questa squadra Palladino aveva fatto 65 punti e raggiunto un sesto posto che ormai è impensabile da raggiungere oggi. Con la squadra i rapporti sono ottimi, lo testimonia il fatto che la squadra sta spingendo la società per un suo ritorno. E in un momento così delicato l’unione tra tecnico e squadra potrebbe fare la differenza
Inoltre il suo arrivo toglierebbe ogni alibi ad i calciatori della Fiorentina. Non c’è più Pioli con cui non era scattato il feeling e viene richiamato un allenatore ben voluto dai calciatori. Lo stesso allenatore che con pregi e difetti ha portato tanti di questi giocatori nella versione migliore. Da Kean a Gosens arrivando a Mandragora oggi irriconoscibili così come tutto il resto della rosa. Se torna Palladino e non arrivano i risultati adesso non c’è più nessun alibi e il parafulmine di Pioli. I responsabili diventano i calciatori.
Palladino inoltre è già intervenuto a stagione in corsa, quando probabilmente ha fatto la sua stagione migliore. Palladino infatti esordisce in Serie A sostituendo Stroppa in una situazione delicatissima. Con la squadra che era di un buon livello per salvarsi che però dopo 6 giornate era ultima senza una vittoria. Palladino dà subito la scossa vincendo con la Juventus all’esordio, la stessa squadra con cui potrebbe esordire lui se subentrasse dopo Genova. L’allenatore campano terminò l’anno con 52 punti in 32 giornate, una media di 1,6 punti a partita. Insomma ci sono tante similitudini, entrambe le squadre ultime con una classifica che non rispecchia il valore della rosa,
Inoltre per quando anche Palladino abbia dei difetti è comunque avanti a tanti dei tecnici disponibili in questo momento. Ha dimostrato più di Vanoli, che resta comunque un buonissimo tecnico, e di De Rossi. Non c’è paragone con D’Aversa e Nesta e viene difficile da pensare che con i 3 milioni di Pioli che pesano nelle casse societarie possano arrivare Mancini o Thiago Motta. Insomma tra i tecnici disponibili non c’è tanto di meglio, non è un caso che sia stato cercato dalla Juventus e sia nella lista dell’Atalanta
Il motivo però per cui più di tutti la società viola dovrebbe richiamare il suo ex allenatore è un altro. La fiorentina oggi è un caos anche fuori dal campo. Dentro il Viola Park non in questo momento ci sono montagne di problemi. E Palladino conosce benissimo questi problemi. Li ha accennati anche alla Gazzetta Dello Sport quando ha parlato di visioni differenti con il club ed ha fatto un paragone con Galliani dicendo: “la fortuna di un allenatore è avere un grande dirigente alle spalle, con lui condividevo tutto dal quotidiano al campo.” Parole che oggi dovrebbero far pensare. A Firenze manca una figura così. E mancava pure lo scorso anno quando Palladino era solo ed attaccato da Pradè. Paradossalmente Palladino potrebbe trovare in questo caos un ambiente di lavoro migliore di quello dello scorso anno, infatti almeno adesso non c’è Pradè che lo attacca ad ogni sconfitta. E la scorsa stagione ha dimostrato di fare un buon lavoro anche se abbandonato a se stesso.
Certo per la Fiorentina non sarà facile richiamarlo. Palladino dimettendosi ha lasciato il re nudo. Commisso il giorno prima delle dimissioni lo aveva descritto come un figlio. Uno smacco non indifferente. Ma vista la situazione delicata è meglio mettere da parte l’orgoglio e chiamare chi è ben consapevole dei problemi societari. Prima di chiamare chi non conscio della situazione potrebbe rimanerci male una volta all’interno del Viola Park
