Il Pepito Day è stato anche l’occasione per incontrare Federico Pastorello, storico agente di Giuseppe Rossi. Raggiunto da TMW al Franchi, il procuratore ha raccontato le emozioni di un giorno diverso. Queste le sue parole:
“È stata una giornata emozionante, è stato bello vedere così tanti campioni riuniti che hanno fatto anche viaggi lunghi per venire a giocare questa partita di saluto a Pepito. È stato veramente molto emozionante, ovviamente anche per me personalmente e per mio fratello Andrea che lo abbiamo seguito durante tutta la sua carriera, che è stata sfortunatissima e tutti i rimpianti vengono alla memoria anche in questo stadio. Però fa parte della vita”.
Cosa farà da “grande” Pepito?
“Lui sta già facendo molte cose negli Stati Uniti, dove abita: ha creato questa scuola calcio dove insegna ai bambini piccoli, la sua passione è enorme. Ha tante qualità e ha sicuramente tanto da insegnare. Per il momento lo fa a livello giovanile e poi vedremo in futuro cosa vorrà fare”.
A Firenze c’è Terracciano.
“È stato il primo a voler rimanere: in estate avevamo avuto delle offerte, poi alla fine abbiamo deciso con la società di prolungare il rapporto di un altro anno alla fine della stagione. Poi ci vedremo perché dipenderà da molti aspetti. Come nel caso di Meret, anche qui Pietro vorrebbe rimanere: ha accettato ormai il ruolo di secondo, anche perché davanti ha veramente un portiere straordinario come De Gea. Si tratterà di sedersi e di vedere se le idee collimano e quindi se è il caso di continuare il rapporto oppure no”.
La Fiorentina può vincere la Conference?
“Effettivamente il percorso è molto difficile, perché a parte il prossimo turno gli altri due sono molto complicati: il Chelsea in un’eventuale finale sarebbe una squadra fortissima da battere. Oltre alla qualità della rosa e alla bravura dell’allenatore, la società stessa meriterebbe di vincere un trofeo importante, quindi chiaramente me lo auguro”.
Come va l’esperienza di Arthur al Girona?
“Molto bene. Il campionato spagnolo lui lo conosceva, adesso ha giocato la sua seconda partita da titolare: ha dovuto recuperare chiaramente dal punto di vista fisico, perché purtroppo il fatto di rimanere fuori rosa complica molto le cose. Ma adesso sta molto bene e lo aspettano nove partite una dietro l’altra, dove dimostrare il suo valore. Poi vedremo se riusciremo a prolungare la permanenza oppure se poi si troverà qualcos’altro anche perché è un prestito secco dalla Juventus”.
Sorpreso del campionato del Bologna?
“È ovviamente una piccola sorpresa, ma non per l’allenatore: Italiano ha dimostrato al 100% di essere un allenatore di grande livello già a Firenze dove ha fatto benissimo. Non sono sorpreso da lui e nemmeno dalla società, che è spettacolare: ha una proprietà forte, con una dirigenza veramente molto capace da Fenucci a Sartori che è un fuoriclasse nella sua categoria”.
A Como c’è Patrick Cutrone.
“Quello del Como è chiaramente un progetto che fan bene a tutto il sistema, porta capitali che sono importanti, ma anche innovazioni, idee, entusiasmo. Cutrone è il capitano ed è stato uno degli artefici della promozione: quest’anno chiaramente sta trovando un po’ meno spazio, anche per il modulo di Fabregas, ma lui è innamorato pazzo della piazza e lotterà fino alla fine per raggiungere questa bellissima salvezza. Poi vedremo il da farsi”.
Chiudiamo con una domanda di carattere generale: il mercato estivo è davvero troppo lungo?
“Sì, due mesi sono veramente troppi e spesso e volentieri questo è semplicemente un modo per perdere del tempo, per mandare avanti trattative che si potrebbero chiudere. Io dico anche fino al 15 di agosto è lungo, perché basterebbe il mese di luglio. Però già accorciarlo di 15 giorni sarebbe meglio, un po’ di mal di testa in meno per noi”.