“Dopo 11 anni nella Fiorentina – ha detto l’ex capitano della Fiorentina Manuel Pasqual a La Repubblica – , di gare indimenticabili ce ne sono state tante. Ripenso alla vittoria sul campo del Liverpool in Champions, oppure al 3-2 all’ultimo minuto a Torino contro la Juventus. Il 4-2 in casa è tra i più belli, senza dubbio, anche perché affrontavamo una squadra molto forte che di solito concedeva pochissimo. E’ stata una cavalcata fantastica. Il mio gol all’Udinese? Un gol importante anche perché ci permetteva di andare in finale. Poi ne ho fatti pochi di gol ma per qualità e tecnica è sicuramente tra i migliori. Ricordo la palla di Pizarro per Joaquin. Una palla lunga per lui: me l’ha appoggiata di testa e ho fatto gol al volo con un’esultanza molto particolare“.
“Finale di Coppa Italia contro il Napoli? Certe partite ti restano dentro – ha aggiunto -. La sconfitta sul campo fu pesante in quanto era una finale. E quando perdi una finale, specie per uno come me che aveva vinto un campionato di B e uno di C, ti resta dentro. Doppiamente però, perché dopo una partita che viene giocata dopo un’ora con un doppio riscaldamento, con notizie all’interno dello spogliatoio che riferivano di un morto tra i tifosi, con i calciatori del Napoli che vanno sotto la curva, è chiaro che l’ambiente poi fu destabilizzato“.
“Credevo di non andare mai via da Firenze – ha detto l’ex terzino viola -. Ricorderò sempre il giorno dell’addio, dove tutti mi hanno salutato e hanno pianto con me. Una sensazione bellissima. Finire la carriera alla Fiorentina? Ho provato, per fare un altro anno. Anche perché stavo bene fisicamente e potevo dare qualcosa sia in campo, magari non pienamente da protagonista, che nello spogliatoio. Potevo dare una mano anche col cambio di proprietà. Ci ho provato sia prima che dopo il closing della nuova proprietà ma la parte tecnica ha fatto scelte diverse”.