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Palladino: “Potevo tornare alla Fiorentina, c’è stata una chiacchierata. 9 giocatori su 11 sono gli stessi”

Firenze, Stadio Artemio Franchi, 23.12.2024, Fiorentina-Udinese, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

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Palladino: “Potevo tornare alla Fiorentina, c’è stata una chiacchierata. 9 giocatori su 11 sono gli stessi”

Redazione

30 Novembre · 21:08

Aggiornamento: 30 Novembre 2025 · 21:08

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L’allenatore dell’Atalanta Raffaele Palladino ha parlato in conferenza stampa della partita di oggi e della situazione complicata della Fiorentina:

Mister, una vittoria cercata e voluta, arrivata anche grazie a uno schema su palla inattiva. Al di là dei tre punti vitali per la classifica, quanto è soddisfatto di aver visto una squadra capace di soffrire contro un avversario di qualità per poi colpire al momento giusto?
«Siamo arrivati alla vittoria soffrendo, è vero, perché ho visto una Fiorentina viva. Sono venuti a Bergamo per giocarsi la partita a viso aperto, mettendo in campo qualità e tecnica che ci hanno creato difficoltà, specialmente nell’avvio. Poi siamo stati bravi a sbloccarla, come sottolineava lei, grazie a quello schema provato in allenamento (sorride, ndr). Ma i gol arrivano anche perché li cerchi, perché ci credi: quando porti tanti uomini in area può succedere di tutto. A parte gli scherzi, la cosa che mi è piaciuta di più è che abbiamo giocato “da squadra”.. Abbiamo difeso da squadra e attaccato da squadra. Vincere in Champions era importante, ma oggi era addirittura “importantissimo” perché eravamo indietro in classifica e avevamo l’obbligo di risalire. Vedo tutti i ragazzi coinvolti, è un gruppo fantastico».

Nel primo tempo si è notata qualche difficoltà nella pressione, mentre nella ripresa l’Atalanta è sembrata molto più feroce nelle riaggressioni. C’è stata una chiave tattica specifica, magari legata alla posizione di De Roon?
«Provo a rispondere con ordine. Sapevamo che la Fiorentina e una squadra di valore, con 8-11 della passata stagione e 65 punti l’anno scorso: non meritano quella classifica. Nel primo tempo dovevamo essere più aggressivi: quando la palla arrivava a De Gea, si creava un buco centrale che faticavamo a coprire. Nella ripresa abbiamo corretto il tiro, cambiando velocità e tempi di pressione. Per quanto riguarda De Roon, ho preferito mandarlo alto su Mandragora (e in altre situazioni su Fagioli) perché il principio è chiaro: quando riconquistiamo palla, dobbiamo essere pronti a verticalizzare subito per innescare gli attaccanti. La riaggressione del secondo tempo è un segnale consolante per il futuro».

Li davanti il tridente sembra girare a meraviglia. De Ketelaere ispira, Scamacca segna, e Lookman è tornato decisivo, trasformando i fischi estivi in applausi. Come ha gestito il reintegro del nigeriano dopo i malumori di mercato?
«Con Lookman ho fatto esattamente quello che ho fatto con tutto il resto della squadra: ho parlato individualmente. Sono bastate poche parole, perché lui è un ragazzo intelligente che recepisce subito. lo sono stato chiaro, lui è stato chiarissimo con me: andiamo nella stessa direzione perché entrambi vogliamo portare l’Atalanta il più in alto possibile. Sta facendo una fase offensiva importante, ma sottolineo la sua applicazione difensiva: è dentro alla partita al 100%. Sono felice per i suoi gol, è una risorsa imprescindibile. Quanto a De Ketelaere, è in grande spolvero: deve sentirsi libero, perché è uno di quei giocatori che “spostano” gli equilibri. E poi c’è Scamacca, ma anche chi subentra come Krstovic o Sulemana fa bene. Ho un parco attaccanti fortissimo e credo ciecamente in loro».

Lei conosce benissimo la Fiorentina. Avrebbe mai immaginato di ritrovarla in questa situazione di classifica? E per chiudere una curiosità: c’è stata davvero la possibilità di un suo ritorno a Firenze prima di scegliere Bergamo?
«No, non avrei mai immaginato che la Fiorentina, con questi valori e questa qualità, potesse trovarsi lì. Dispiace molto, perché sapete che ho quei ragazzi nel cuore. A fine partita sono andato ad abbracciarli uno per uno: ho detto loro di non mollare perché sono vivi, hanno coraggio e si risolleveranno sicuramente. Non meritano quella classifica. Per quanto riguarda il retroscena: sì, confermo che c’è stata una chiacchierata per un possibile ritorno, ma poi non se ne è fatto più nulla. E oggi sono felicissimo di essere qui». Lo scrive TuttoAtalanta.com

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