Non sembra voler pensare più di tanto al suo futuro, Moise Kean. Da un lato i prossimi, imminenti, impegni con la Nazionale italiana, dall’altro l’idea di staccare e di concedersi un periodo di vacanza, hanno per ora cancellato qualsiasi prospettiva legata alla prossima annata.
Certo quella clausola da 52 milioni esercitabile tra il primo e il 15 luglio resta lì, minacciosa. Così come lo è l’ammissione della società viola che, per bocca del ds Pradè, si è dichiarata «prigioniera» di questo cavillo contrattuale. Eppure la sensazione è che, ad oggi, Kean sia contento di restare alla Fiorentina e non si stia per nulla guardando attorno, nemmeno dopo l’addio del suo mentore Palladino: solo un top-club e la prospettiva di intraprendere un’avventura irrinunciabile potrebbe fargli cambiare idea. Uno scenario che per il momento non sembra essere pervenuto sul tavolo degli agenti del centravanti, consapevoli – al pari del classe 2000 – che probabilmente un altro anno a Firenze, in una piazza dove Moise ha ritrovato il sorriso, sarebbe la soluzione migliore per avvicinare il possibile Mondiale dell’estate prossima.
Nel caso in cui, passata la fase calda del mercato, fosse ormai appurato che Kean è destinato a restare in viola, Commisso starebbe valutando di rivedere il contratto del suo bomber, con l’idea di eliminare la clausola rescissoria e alzare l’ingaggio attorno ai 3 milioni, ovvero la nuova cifra percepita da De Gea. Lo scrive La Nazione.