Ha scelto (saggiamente) di non dare vantaggi all’avversario, evitando di rivelare possibili novità tattiche studiate nel corso di tutta la settimana. Ma al di là della classica strategia, la sensazione è che Paolo Vanoli, oggi a Reggio Emilia contro il Sassuolo, sia destinato per l’ennesima volta a rimandare la «strambata» di modulo a cui sta lavorando da tempo e che tanto vorrebbe attuale. E alla quale, peraltro, ha dato seguito anche nel corso degli ultimi giorni.
Niente 4-3-1-2, dunque, al Mapei. E questo nonostante Ranieri e soci abbiano lavorato pressoché solo su questo assetto nel corso degli ultimi giorni al Viola Park. Troppo importante – secondo il tecnico – poter contare anche su Gosens per mettere in piedi una così grossa novità tattica, che dunque non sembra essere ancora pronta per poter essere battezzata. Il terzino tedesco sta meglio, ha svolto ieri il primo mezzo allenamento con i compagni ma ancora non è in grado di riprendere a pieno l’attività agonistica. Ecco perché questo pomeriggio la sensazione è che, alla fine, Vanoli si affiderà ancora una volta al 3-5-2 come modulo di riferimento, al netto anche della squalifica di Pongracic e del forfait di Fazzini.
Davanti a De Gea, dunque, spazio al terzetto forzato costituito da Comuzzo, Marí e capitan Ranieri mentre in mezzo al campo Dodo e Parisi presidieranno le fasce (all’ultimo è stato convocato anche Fortini che ha smaltito la febbre ma ovviamente non è al massimo della condizione, visto che non si è allenato per tre giorni) con Fagioli nel ruolo di play oltre a Mandragora e Sohm che completeranno il reparto. In attacco sono tre i giocatori che si giocano due maglie: Kean resta in netto vantaggio sui compagni di reparto mentre per scegliere il partner del numero 20 si candidano Gudmundsson e Piccoli, con l’ex Cagliari in netto vantaggio. Lo scrive La Nazione.
