Vanoli non può farne a meno, qualsiasi sia il sistema di gioco scelto da sabato in avanti. C’è Rolando Mandragora al centro della Fiorentina, nel cuore del centrocampo. Personalità e leadership, in campo è uno di quelli che parla di più. Per caricare i compagni, per tranquillizzarli e anche per riprenderli dopo un errore. Ci tiene Rolando, eccome. Sta soffrendo più di tanti altri per la situazione di classifica che si è creata. Ama Firenze, ha voluto rilegarsi al club con un rinnovo atteso per mesi prima di arrivare al nuovo accordo. Non ha mai pensato di prendere in considerazione altre destinazioni. E di certo non avrebbe nemmeno mai pensato di ritrovarsi a lottare in zona retrocessione con la sua Fiorentina. Eppure è stato uno dei primi a capire che la squadra doveva cambiare mentalità prima ancora che sistema di gioco. Calarsi nella realtà è stato il primo passo, adesso il tutto dovrà trasformarsi in punti e vittorie da portare via sul campo.
Lì nel mezzo ci sarà ancora lui. Sia con una mediana a tre che con un centrocampo a due. A livello realizzativo ha ricominciato da dove aveva finito nella scorsa stagione. La porta la sente, il gol ce l’ha nel dna. La bella rete alla Juventus ha ridato un minimo di ossigeno a squadra e ambiente. Terminato di nuovo dopo Aek Atene e Atalanta. Ma fare a meno di lui adesso non si può. La fase d’interdizione dovrebbe essere più affare di Sohm, a lui Vanoli chiede geometrie e inserimenti. D’altra parte, in una Fiorentina che fatica anche a segnare con continuità, una delle priorità deve essere quella di metterlo a proprio agio in mezzo al campo per sfruttarne le qualità. Si è preso la responsabilità del momento insieme agli altri leader del gruppo. L’esperienza non manca a questa Fiorentina, semmai a mancare è l’abitudine di lottare in zona retrocessione. Rolly non è tipo però da tirarsi indietro. Sempre in prima fila, è abituato a metterci spesso la faccia. La gente lo apprezza per questo. Perché certo, non sarà fra i migliori centrocampisti che hanno indossato la maglia della Fiorentina, ma per serietà e impegno nessuno potrà mai dirgli niente. E anche Vanoli lo ha capito in fretta. Lo scrive La Nazione.
