Il prossimo step sarà migliorare con le nostre risorse finanziarie. Non spenderemo 100 milioni per comprare tizio o caio, perché dobbiamo rispettare i nostri parametri non avendo 400 milioni di ricavi». Rocco Commisso, nella sua ultima conferenza stampa, ha dettato le ’regole’ finanziarie del prossimo mercato della Fiorentina; anche se di fatto la filosofia che animerà la nuova sessione delle trattative non si discosta da quella che ha sempre guidato il club viola. Difficile dar torto a Rocco. Cifre alla mano, considerato che i quattro bilanci della sua gestione – analizzato il periodo fino al 30 giugno 2022 – hanno avuto una perdita complessiva di circa 21 milioni, spicciolo più, euro meno. Il tutto senza prendere in esame quanto versato nelle casse dei Della Valle per rilevare la società e la cifra – ancora da definire, visto che il tassametro corre ancora – per arrivare al taglio del nastro del Viola Park. Qui i conti si faranno alla fine, ma sono tutte risorse uscite dalle tasche di Commisso e della sua famiglia.
Aspetto sottolineato più volte dal proprietario viola che ha voluto chiarire quale e quanto sia il coinvolgimento diretto nelle vicende viola. Non un modo di mettere le mani avanti in vista delle trattative di mercato, ma anche la necessità di chiarire come ogni anno Commisso metta «35 milioni di euro cash. Per fortuna abbiamo introiti derivanti dalle cessioni di Chiesa e Vlahovic quindi la nostra situazione finanziaria è buona».Commisso non si tirerà indietro neppure questa volta, nonostante la previsione di perdita dell’ultimo esercizio 2022/’23 sarà di 25 milioni. La cifra che viene versata dalla Mediacom per rimpinguare le casse della Fiorentina in virtù della sponsorizzazione siglata da inizio avventura, salendo ogni anno.Leggendo il bilancio, analizzando tutte le voci, il risultato economico al 30 giugno di quest’anno sarà riassunto da una perdita secca di circa 46 milioni euro. Entrando nello specifico, il saldo tra acquisti e cessioni – prendendo sempre in esame il periodo che parte dall’acquisizione del club è negativo di circa 40 milioni (per l’esattezza siamo a 38.700.000 euro, ndr). Risultato di oneri per procuratori e bonus, su trasferimenti e sell on fee (la percentuale sulla futura rivendita dei diritti economici di un giocatore ad una terza squadra, ndr).
Calcolatrice alla mano Commisso ha messo dentro la Fiorentina, per la sola gestione 141 milioni, tra sponsorizzazioni e versamenti in conto capitale. Una girandola di numeri per sottolineare come gli uomini di mercato viola dovranno non solo attingere a risorse interne, scambi, cessioni e altro per avere iniezioni di capitali, ma anche avere idee per consegnare a Italiano una rosa in grado di essere sempre competitiva. Anche perché le ambizioni del club sono note e anche i risultati ottenuti la passata stagione dovranno per forza essere migliorati. Salire un gradino ogni anno è sempre stata la missione della Fiorentina, pur restando entro i parametri adottati da Commisso come filosofia aziendale. Forse la vera scommessa è proprio questa. «Quest’anno siamo arrivati ottavi, cercheremo di migliorare la squadra nei limiti economici che abbiamo». Ecco la nuova missione. Parola di Rocco. Lo scrive La Nazione.
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