Massimo Morgia, responsabile del settore giovanile della Lucchese, è intervenuto a Radio FirenzeViola parlando dei settori giovanili italiani e di Nicolò Fortini: “Simone Fortini, padre di Nicolò, l’ho allenato sin da quando era piccolo e mi ha sempre seguito in tutte le squadre. E’ stato un giocatore sfortunato, che ha subito un brutto infortunio quando aveva 20 anni. Io credo che Nicolò Fortini abbia dimostrato il suo valore l’anno scorso alla Juve Stabia, in una piazza non semplice e con un allenatore di carattere come Pagliuca, ma si è guadagnato la titolarità. Noi ancora in Italia abbiamo paura di lanciare ragazzi giovani”.
Aggiunge: “Penso che la continuità la dà le presenze in campo, bisogna avere il coraggio di farlo. Ieri ho visto che il Barcellona ha fatto giocare un 2008 e gioca comunque ad alto livello. Se guardiamo la nostra storia, Maldini o Rivera hanno iniziato a giocare da titolarissimi fin da giovani. E’ cambiato il modo di vivere il calcio, al giorno d’oggi molti ragazzi si accontentano dell’ora e mezzo di allenamento e non fanno altro”.
Conclude: “Fortini è un ragazzo nato per il calcio moderno, perché mette insieme oltre alla tecnica individuale anche una grande cambio di passo, che è fondamentale per chi gioca in fascia. E’ un giocatore che è migliorato molto nella fase di non possesso alla Juve Stabia, mentre aveva innata la capacità di attaccare quando la squadra è in possesso di palla”.