È stata una presentazione fuori dagli schemi, visto che Walter Mazzarri a Napoli ha già allenato per 4 stagioni e conosce a menadito tutto l’ambiente, anche se dalla sua ultima apparizione sulla panchina azzurra sono passati 10 anni e mezzo. “Mi danno del bollito? Vediamo prima se è buono, nel caso lo mangio molto volentieri pure io… Più seriamente rispondo che sono troppo esperto per cadere in una provocazione come questa, dico soltanto che ci sarà un motivo, se mi chiamano per fare delle lezioni a Coverciano”, ha detto il tecnico toscano, cercando subito di spostare l’attenzione sul presente.
“Mi servirà un po’ di tempo per prendere confidenza con lo spogliatoio e capire in che condizioni psicofisiche si trova la squadra. Di sicuro non dirò nulla di male sul mio predecessore in panchina, visto che ritengo Garcia un collega di valore”.
Mazzarri è atteso immediatamente dalla trasferta di Bergamo e più in generale da un ciclo durissimo. “Ma non è il momento di fissare degli obiettivi, prima dobbiamo ricominciare a vincere le partite. Napoli è casa mia e sono felicissimo d’esserci tornato. La scalata di questo club è iniziata con me ed è un orgoglio che mi porto dentro. Vedere gli azzurri in tv nella scorsa stagione è stato emozionante, guidare i campioni d’Italia una enorme responsabilità. Che mi ha chiesto De Laurentiis? È giusto che lo dica lei. Io spero solo di dare il massimo per almeno sette mesi, poi si vedrà”.
Di sicuro il tecnico toscano non si sente un semplice traghettatore, anche se per il momento rinuncerà al suo modulo preferito. “Questo gruppo si è esaltato con il 4-3-3 e io non avrò alcun problema ad assecondare i giocatori, all’inizio. Le altre valutazioni le faremo strada facendo, devo capire da cosa stanno dipendendo le difficoltà rispetto allo scorso campionato…”.
Il recupero di Osimhen è la notizia migliore per Mazzarri. “Da fuori davvero assomiglia al Cavani delle mie stagioni napoletane. Ho avuto modo di parlare con lui e ho capito che gli interessano di più i successi della squadra di quelli personali”. Il bomber nigeriano tornerà tra i convocati, ma a Bergamo al centro dell’attacco ci sarà uno tra Raspadori e Simeone. “Hanno caratteristiche tra di loro diverse. Chi gioca dall’inizio? Non voglio dare vantaggi ai miei avversari. Ma in una cosa rispetto al passato sono cambiato: adesso non mi lamento più”.