A 30′ minuto, trasmissione in onda sull’emittente Italia 7, l’ex team manager della Fiorentina Alberto Marangon ha ricordato Davide Astori in vista dell’anniversario della sua scomparsa. Ecco le sue parole: “Domani ricorre il quinto anniversario di quel tragico giorno, ricordo tutto di quella giornata che ha sconvolto le vite dei familiari di Davide e di tutte le persone che erano presenti a Udine. Quello che è successo dopo quella tragedia è stata una grande partecipazione di tutti perché Davide era un ragazzo meraviglioso, di cui si parlava di tutto tranne che di calcio per la grande cultura, l’intelligenza e l’apertura mentale. Un ragazzo d’oro, che rendeva semplice anche i momenti più delicati. Nei momenti difficili sapeva stemperare gli animi e le sue qualità umane lo hanno portato ad indossare la fascia di capitano della Fiorentina”.
Il ricordo di quei tragici momenti: “Al ritorno verso l’aeroporto, accanto a me c’era Stefano Pioli. A un certo punto mi giro verso di lui e gli chiedo “cosa facciamo da domani?”. Eravamo svuotati e la gestione delle settimane successive fu difficilissima per noi. Andare ad allenarsi e a giocare era un obbligo, ma non c’era nessuna voglia, il campionato era finito quel giorno. Firenze deve essere riconoscente a Pioli, in quel frangente è stato l’artefice del fatto che la Fiorentina non sia crollata. Abbiamo fatto sei vittorie consecutive, siamo quasi arrivati in Europa però Stefano è stata la persona che ha tenuto coeso il gruppo, un faro a cui essere sempre riconoscenti. La partita col Benevento? Ricordo il silenzio assordante, nel momento in cui scendemmo in campo non volava una mosca. Parlavo qualche giorno fa con Djuricic di quel giorno, era in campo e quasi si sentì in dovere di non sporcare quel pomeriggio”.
