In un clima sereno, ma con toni schietti, è andato in scena ieri pomeriggio il primo faccia a faccia post-stagionale tra la Fiorentina e Raffaele Palladino. Un incontro cordiale, certamente reso tale dalla qualificazione viola alla prossima Conference, eppure di argomenti di cui parlare sulla base di punti di vista (in alcuni casi) diversi ce ne sono stati tanti. Rispetto a quelle che erano le premesse, intanto, le valutazioni attorno ai prestiti da riscattare hanno avuto un ruolo non totalizzante. Prima infatti, da un lato la società (nelle figure del dg Ferrari, del ds Pradè e del dt Goretti) e dall’altro l’allenatore, hanno voluto chiarire talune incomprensioni su cui un po’ troppo a lungo ha fluttuato la stagione della Fiorentina.
Da parte del club, certo molto soddisfatto del lavoro del tecnico (non sarebbe, sennò, arrivato il rinnovo), è stata evidenziata la necessità di migliorare la gestione della rosa, che anche nella prossima stagione non potrà prescindere da un organico profondo (23-24 elementi) con il quale, stavolta, portare in fondo tutte e tre le competizioni. Un’altra osservazione è stata poi quella che la dirigenza ha mosso a proposito dell’utilizzo dei giocatori con maggiori qualità tecniche, che a giudizio dei vertici potevano essere maggiormente valorizzati dal mister. Che poi, a sua volta, ha voluto mettere alcuni puntini sulle i: tanto per cominciare sui tempi della prossima campagna acquisti – che l’allenatore si aspetta molto più rapidi, in vista soprattutto del play off di agosto – poi sulla necessità di alzare l’asticella (in relazione al tasso tecnico della rosa) con l’obiettivo di lottare stabilmente per l’Europa League e infine sull’importanza di concertare una comunicazione più univoca tra dirigenza e panchina (non è escluso che il riferimento sia andato a qualche frase di Pradè nei post gara).
Inevitabile che poi la discussione vertesse sulla squadra del 2025/26: un gruppo in cui Palladino si aspetta possano essere confermati almeno 10 elementi cardine del roster attuale, oltre ai big (a partire da Kean che a Udine ha ribadito affetto per la maglia viola: «Mi sento bene e voglio fare ancora di più. Firenze mi ha aiutato tanto: avere una piazza e dei compagni così è indescrivibile») e all’aggiunta di elementi più funzionali alla sua idea di calcio. E Gudmundsson, Folorunsho, Adli, Colpani e Zaniolo non sembrano esserlo più, così come non lo era Kayode che il Brentford ha riscattato ieri con un conguaglio ai viola di 17 milioni. Su questo e altro si farà chiarezza in ogni caso oggi, quando alle 18 al Viola Park andrà in scena la conferenza stampa di fine stagione: all’incontro, oltre ai dirigenti, sarà virtualmente presente (poiché collegato dagli Usa) anche Rocco Commisso. Lo scrive La Nazione