Lafont su La Nazione:
Un modello? «Guardo un po’ tutti i grandi portieri, non mi limito a uno in particolare».
Le diciamo qualche nome. Sarti, Superchi, Galli, Toldo, Frey… la Fiorentina ha una grande tradizione in porta. Una bella responsabilità. «Sì, lo so. Conosco questa tradizione importante di portieri che mi hanno preceduto e che hanno fatto grande la Fiorentina. Un pizzico di pressione c’è, ma non è che uno stimolo per cercare di fare bene e dare il mio un contributo per vincere».
I tifosi viola sembra che l’abbiano già adottata. E loro sono molto esigenti…«E’ bello, ma ancora la stagione deve cominciare. Sono felice che mi apprezzino».
E lei su cosa deve migliorare? «Direi su tutto. Sono venuto in Italia anche per questo, per migliorare: non mi sento affatto arrivato».
Cosa pensa della squadra? «La Fiorentina è un club molto importante, con una tradizione storica alle spalle da non sottovalutare. Questa è una grande squadra, c’è un bellissimo stadio, dei tifosi calorosi: ho scelto Firenze anche per questo».
E poi c’è Pioli… «E’ un allenatore esigente, molto vicino ai giocatori. E’ un ottimo tecnico. E’ portato naturalmente a dare il meglio di sé perché crede che i suoi giocatori siano i migliori possibili: così diamo tutti il massimo».
Che obiettivi ha Lafont? «In campionato vogliamo fare meglio rispetto alla passata stagione, dunque con un buon piazzamento in classifica».
In carriera, cosa vorrebbe vincere?«Tutto il possibile».
C’è una promessa che vorrebbe fare ai suoi nuovi tifosi? «Non saprei, l’unica cosa che posso garantire è che darò il massimo per arrivare il più in alto possibile».
Conosce già la rivalità contro la Juventus? «Si, mi hanno detto che questa partita è uno show a se stante».