La prima domenica strana. La seconda partita, dopo quella con l’Empoli, nel giro di appena cinque giorni da vivere non in campo o in panchina ma sopra il letto di un ospedale. Quella a cui si prepara ad assistere Edoardo Bove sarà l’ennesima giornata anomala all’interno di un periodo che resta sicuramente il più difficile della sua giovane carriera. In attesa di ricevere buone notizie da parte dei medici che lo hanno in cura presso l’Utic di Careggi (ma che ancora non sanno con certezza quando il centrocampista potrà essere dimesso), il classe 2002 continua ad avere contratti estremamente filtrati con il mondo esterno: visite ridotte (al massimo la sua famiglia, la fidanzata e – fino a ieri – i compagni di squadra), cellulare usato con il contagocce e, di conseguenza, uso dei social centellinato.
Niente però impedirà a Edo nel corso delle prossime ore, quelle immediatamente precedenti al fischio d’inizio di Fiorentina-Cagliari, di avere probabilmente un nuovo contatto video con i compagni di squadra, per trasmettere la giusta carica a Ranieri e compagni in vista di un match che si annuncia decisivo per i sogni di gloria della truppa viola e che l’ex Roma, pur a distanza e con una voglia matta di scendere sul terreno di gioco, si potrà godere solo alla tv. Con in testa, nel frattempo, tanti altri pensieri: da domani infatti per Bove inizierà una partita molto più importante, quella che potrebbe indirizzarlo in modo definitivo verso un nuovo capitolo della sua vita professionale. Lo scrive La Nazione
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