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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
La storia di Biraghi. Dalla Juve Stabia agli insulti degli haters fino al trinfo violazzurro

Roma, Stadio Olimpico, 07.10.2018, Lazio-Fiorentina, foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com, Biraghi

Rassegna Stampa

La storia di Biraghi. Dalla Juve Stabia agli insulti degli haters fino al trinfo violazzurro

Redazione

16 Ottobre · 12:39

Aggiornamento: 16 Ottobre 2018 · 12:39

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Originario di Cernusco sul Naviglio, Biraghi è cresciuto a Carugate in Lombardia, in quella provincia milanese dove il lavoro è qualcosa di più di una semplice occupazione. Un modo di essere, che tempra anche i più piccoli. Come Cristiano, che inizialmente giocava attaccante per poi crescere come difensore a spasso per l’Italia oltre a un anno in Spagna. Juve Stabia, Cittadella, Catania, Chievo, Granada fino al Pescara in Serie Bea quella chiamata dalla Fiorentina che aveva sollevato soprattutto malumori. L’inizio non è stato semplice, ma grazie a carattere e lavoro Biraghi si è conquistato i suoi spazi.

Senza mai deprimersi. Nemmeno quando erano i suoi tifosi a subissarlo di critiche e insulti. Dopo appena tre giornate, nel suo primo anno fiorentino, la sconfitta contro il Chievo scatenò un’ondata di offese con tanto di intollerabili minacce di morte verso la sua famiglia sul suo profilo instagram. Biraghi rispose in prima persona agli «haters», ma il clima di scetticismo è durato a lungo. Anche nelle partite successive, tra un battuta e l’altra per quella stessa marca di parmigiano che ieri sul web spopolava accanto a una lasagna con riferimento all’azione del gol.

Ai tempi non bastavano nemmeno i primi assist per Simeone a stoppare le critiche e anche quando Di Biagio lo convocò per i primi stage a Coverciano l’ironia intorno a lui la diceva lunga. Era il febbraio scorso quando Biraghi si ritrovò catapultato nel clan azzurro, mentre in tanti puntavano il dito sullo stato di un calcio italiano costretto a rivolgersi a lui. Invece Biraghi si è guadagnato stima e fiducia gara dopo gara, alternando assist sempre più precisi a una copertura più attenta, fino all’ultima settimana in cui si è ritrovato due volte titolare in Nazionale nel giro di pochi giorni.

In estate il Milan ha chiesto informazioni ma lui ha declinato, adesso si profila un nuovo derby di mercato visto che anche l’Inter si sarebbe pentita del suo mancato riscatto. Musica per le orecchie di chi ha creduto in lui come Corvino che lo prelevò dal Pescara per appena 2,5 milioni di euro. In appena un anno Biraghi è diventato una delle colonne portanti della solida difesa viola.

 

Corriere fiorentino

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