Eccoli, i numeri: nel 2018-19 i costi della Serie A sono schizzati in alto di mezzo miliardo in 12 mesi, da 3 a 3,5 miliardi (3.548 milioni per l’esattezza), crescendo molto di più del fatturato, salito da 2,4 a 2,7 miliardi (2.722 milioni) al netto delle plusvalenze, e peggiorando la perdita aggregata, pari a 292 milioni contro gli 88 del 2017- 18. Di conseguenza l’appesantimento della gestione contabile ha prodotto difficoltà di cassa generalizzate, come testimonia il preoccupante e cruciale incremento dei debiti che, al netto dei crediti, sfiorano ormai i 2,5 miliardi con un balzo annuale di circa 300 milioni di cui un centinaio abbondante nei confronti delle banche e degli istituti di factoring, ora vicini a quota 1,5 miliardi. Quegli stessi istituti di factoring dai quali i club hanno già ottenuto (e in molti casi bruciato) gli anticipi dei proventi televisivi adesso a rischio. Con un indebitamento così elevato si moltiplica il rischio di implosione se l’attività, e quindi il flusso di cassa, non riprende. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.