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La ricetta di Adrian: “Gud deve sentirsi libero, non deve dimostrare di essere Mutu: farà vedere il suo valore”

Rassegna Stampa

La ricetta di Adrian: “Gud deve sentirsi libero, non deve dimostrare di essere Mutu: farà vedere il suo valore”

Redazione

17 Ottobre · 07:33

Aggiornamento: 17 Ottobre 2025 · 07:33

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Lunga intervista ad Adrian Mutu, il talento rumeno ha parlato a tutto tondo della partnership tra la sua Academy e la Fiorentina

Adrian Mutu apre e riempie i cuori dei tifosi della Fiorentina provocando insieme brividi di piacere e ricordi indelebili. Perché Adrian è stato un campione amatissimo al Franchi (Il fenomeno urlava la Fiesole e Mutu rispondeva con un inchino ad ogni gol realizzato che non di rado era un capolavoro) perché Mutu e la Fiorentina di Prandelli erano protagonisti in Italia e in Europa con un calcio bello e concreto perché Adrian ci stava benissimo con la sua 10 accanto a Montuori e De Sisti, Antognoni, Baggio e Rui Costa.Un affetto che la Fiorentina e Mutu hanno rinnovato grazie alla partnership appena firmata; romanticamente coinvolgente per i tifosi viola, scrive il Corriere dello Sport – Stadio.

Sulla partnership:
“E’ un grande orgoglio per me. Firenze è una città che porto nel cuore e la Fiorentina rappresenta una parte importantissima della mia carriera e della mia vita. Tornare a collaborare con questo club, anche in una forma diversa, è come chiudere un cerchio e allo stesso tempo aprirne uno nuovo pieno di entusiasmo”.

Sullo sviluppo dell’idea:
“L’idea è nata in modo naturale, da un dialogo tra persone che condividono la stessa visione sul calcio giovanile. 
Con la mia Academy stiamo lavorando in Romania per offrire ai ragazzi un percorso serio, professionale vicino agli standard dei grandi club europei. Quando la Fiorentina ha mostrato interesse per una collaborazione formativa, ci siamo trovati subito in sintonia: valori comuni, attenzione ai giovani e voglia di costruire qualcosa di duraturo. L’accordo preve scambi tecnici, stage, formazione per allenatori e valutazione di giovani talenti.
Alcuni ragazzi della mia Academy avranno la possibilità di allenarsi e mostrare le proprie qualità al Viola Park, cosi la Fiorentina potrà monitorarli da vicino. E’ una partnership che guarda al futuro, alla crescita reciproca”.

Sulla scelta di investire sui giovani:
“Io sono stato un ragazzo con un sogno e so quanto conti avere uno che creda in te. Oggi voglio essere quel qualcuno per i giovani romeni. Ho avuto la fortuna di giocare ad altissimo livello e di imparare tanto: ora sento il dovere di restituire qualcosa al calcio e ai ragazzi che lo amano”.

Sul Viola Park:
“Il Viola Park è un luogo straordinario, moderno e sono felice che i nostri giovani possano vivere un’esperienza simile. E poi entrare li di nuovo a contatto con i colori viola, sarà sempre un’emozione per me”.

Sul rapporto con Commisso:
“Si ci siamo sentiti. Mi ha fatto piacere la sua apertura e la sua passione. E’ una persona diretta, sincera che ama davvero la Fiorentina. Abbiamo parlato dell’importanza di investire nei giovani e della cultura del lavoro: su questi valori siamo completamente d’accordo”. 

Sugli investimenti di Rocco:
“Il calcio è un insieme di cicli e di equilibrio che a volte si spezza per poco. La Fiorentina ha qualità, ma serve ritrovare fiducia e continuità. Le basi sono buone e i risultati arriveranno, l’importante è non perdere la calma. Il progetto è serio e va sostenuto”.

Su Pioli:
Pioli è un allenatore esperto e sa come gestire i momenti difficili. Deve lavorare sull’aspetto mentale, perché la squadra ha qualità ma manca di sicurezza. Firenze è una piazza che vive di emozione: quando le cose vanno bene, la pressione si sente. Serve compattezza, equilibrio e magari qualche scelta coraggiosa nei ruoli chiave”.

Su Gudmundsson:
Non è facile imporsi a Firenze prendere la “10”. E’ una maglia pesante, carica di aspettative. Gudmundsson ha qualità ma deve sentirsi libero di giocare, senza troppa pressione. Quando capirà che non deve dimostrare di essere il nuovo Mutu ma semplicemente se steso, farà vedere il suo valore”.

Sul ruolo da trascinatore di Kean:
Moise ha tutto per esserlo: fisico, tecnica e carattere. Gli serve trovare continuità: è un giocatore che sente l’energia del gruppo, quindi se la squadra lo sostiene può davvero essere il punto di riferimento”.

Sulla coppia Kean-Piccoli:
Dipende dalle partite. Da solo Moise può sfruttare la profondità e la sua esplosività ma con Piccoli può nascere una coppia interessante: uno più di movimento, l’altro più di presenza fisica. Se trovano l’intesa può funzionare”.

Su Fagioli:
Fagioli è un talento vero però dopo un periodo difficile serve tempo per recuperare ritmo e fiducia. Firenze è il posto giusto per lui se riesce a liberarsi mentalmente. Io lo aspetterei senza dubbi.”

Se Ottobre sarà decisivo:
“Si, credo sia il momento cruciale. Queste partite possono dare la svolta, soprattutto a livello psicologico. Se la squadra riesce a ritrovare entusiasmo e punto, tutto può cambiare rapidamente. Io ci credo: la Fiorentina ha le risorse per rialzarsi e continuare la stagione in modo positivo”.

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