La difesa, sì proprio quel reparto nel mirino, bistrattato e considerato l’anello debole della Fiorentina, ora si riscopre il vero punto di forza della squadra viola.
Così a quello che la critica si vuole ostinare a non sostenere, ecco arrivare la sentenza legata alla fredda (ma incofutabile) razionalità dei numeri. E delle statistiche. La formazione di Sousa, tanto per tradurre subito il concetto, è in testa a una doppia gradutoria, dove occupare il gradino più alto del podio significa semplicemente una cosa: nessuno, dall’inizio del campionato ad oggi, può vantare una difesa migliore di quella della Fiorentina.
In particolare, i viola, al ‘Franchi’, sembrano essere tornati ad essere quel fortino tanto caro anche agli allenatori arrivati prima di Sousa. Nessun gol subito, mentre tutti, ma proprio tutti gli avversari, almeno una rete, davanti al proprio pubblico, l’hanno beccata. Buono (e Fiorentina… campione) anche il dato relativo alle reti subite in tutte le prime sfide della stagione, tenuto però conto del piccolo vantaggio indiretto che vede Kalinic e compagni con 62 minuti di gioco in meno, visto che rimane da recuperare una porzione di Genoa-Fiorentina. I viola hanno raccolto solo due palloni nella rete alle spalle di Tata.
Il contrasto, insomma, fra giudizi della critica, dei tifosi e il rendimento sul campo, sembra dare ragione in modo netto a Tatarusanu e compagni di reparto.
Una bella rivincita anche per giocatori come Tomovic che devono fare spesso i conti con pagelle al limite della sufficienza. Mentre rileggendo la statistica in chiave mercato, sembra davvero svanito il ‘fattore rischio’ legato all’addio da nababbo di Alonso.
Ma c’è un altro dato in favore del lavoro del reparto arretrato della Fiorentina: i minuti consecutivi di imbattibilita’ in gare ufficiali sono 337 minuti (recuperi compresi).
Trattasi di record assoluto sotto la guida tecnica di Paulo Sousa. L’ultima volta che la Fiorentina aveva raggiunto questa quota di minuti di imbattibilità consecutiva risaliva esattamente a due anni fa, nel settembre 2014 l’imbattibilità consecutiva arrivò a toccare quasi 450 minuti, ma non con lo stesso portiere, visto che si alternarono Neto e Tatarusanu.
Riccardo Galli – La Nazione