
Da una parte la collaborazione con il Governo che dovrà convincere la Commissione europea sull’ammissibilità dei fondi per ristrutturare il Franchi, dall’altra la Fiorentina che chiede «immediatamente» informazioni sulla concessione per quando sarà pronto. Sono le due correnti tra le quali ieri ha nuotato il sindaco Dario Nardella, che la mattina ha incontrato, tra gli altri, il ministro per gli affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto, il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco, il presidente dell’Anci Antonio Decaro.
Intanto, il Dg della Fiorentina Joe Barone, ha fatto notare come «la Fiorentina e lo stadio di Firenze non siano un buon esempio per tutto ciò che è successo: noi volevamo far lo stadio nel 2019, ma ci sono tante procedure da cambiare». Poi ha chiesto «subito» chiarimenti sull’entità della concessione del nuovo
Franchi.
Una questione delicata: se alla fine dovesse esserci bisogno di un privato la posizione di Commisso resta quella di «non mettere un penny» su un progetto di cui non ha pieno controllo. «Dobbiamo capire il costo dell’affitto, la durata e chi avrà l’uso dello stadio. Dobbiamo saperlo immediatamente per capire il nostro budget», ha detto Barone. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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