Se c’è un insegnamento che possiamo trarre dalla stagione scorsa della Fiorentina è che spesso le stagioni possono cambiare in un attimo. Un insegnamento che deve e può tornare utile anche in questa stagione, dove di nuovo la Fiorentina è partita un po’ a rilento. Lo scorso anno però la partenza non fu tanto meglio con la squadra viola che pareggiò contro Monza, Venezia e Parma e alla 4° giornata perse con l’Atalanta. Eppure la Domenica dopo cambiò completamente il destino di quella stagione. Alla 5° giornata Palladino era già fortemente in bilico, la Fiorentina affrontava la Lazio in casa e al 45esimo era sotto 1-0. Da lì in poi il passaggio alla difesa a 4, l’esordio devastante di Gudmundsson e il rigore allo scadere su Dodò.
Con la prima vittoria la Fiorentina si scrollò di dosso all’improvviso tutti i problemi: sparirono i problemi legati alla rosa costruita in ritardo, quelli legati alla mancanza del gioco e alle cattive prestazioni. Al contrario arrivarono le 8 vittorie consecutive e una Fiorentina che per qualche breve istante era anche prima in classifica. Insomma una vittoria fece sparire tutti i problemi.
Anche quest’anno la viola è partita in ritardo, 2 punti in 3 partite con prestazioni alquanto deludenti. Domenica c’è il Como poi si va a Pisa per il derby e da lì in poi un calendario di ferro con Roma, Milan, Bologna e Inter una dietro l’altra. Per questo Pioli non ha tempo da perdere ed ha bisogno di una svolta, altrimenti si corre il rischio di fare un campionato a rincorrere le avversarie o peggio ancora anonimo. A volte per svoltare non serve chissà cosa, basta vincere. Anche giocando male e con due rigori regalati dagli avversari. Sono 2 mesi che Pioli lavora con questo gruppo, è il momento di far fruttare questo lavoro