“L’unica vittima sono io, invece qui sembra che sia l’artefice di chissà quale complotto, mentre su quanto ha fatto quel ragazzo che ha rubato e diffuso la mia immagine, un video strettamente privato, nemmeno una parola”. La giovane donna, ex dipendente del centro sportivo di Trigoria in cui si allenano la Roma e le sue giovanili, licenziata dalla società giallorossa insieme con il fidanzato proprio a causa di quel video hard, affida il suo sfogo all’avvocato Francesco Bronzini che segue la sua vicenda dopo l’interessamento della Filcams Cgil che ha impugnato il provvedimento davanti al giudice del lavoro. La ragazza, una trentenne, è molto scossa, non si aspettava una simile bufera. Giura di avere capito degli strani sorrisini e ammiccamenti intercettati tra i corridoi e i viali dell’impianto sportivo solo dopo avere saputo dalla stessa società in un colloquio a settembre, prima del licenziamento avvenuto a novembre del furto e del video incriminato rimbalzato nelle chat dei giocatori. Per mesi non l’aveva nemmeno sospettato. Quel video, secondo la As Roma che, ieri, sulla vicenda si è espressa con un comunicato ufficiale, ha decretato «l’impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo» poi ché contrario al «codice etico della società» e contenente un audio che fa riferimento a «una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative». Niente di tutto ciò secondo la difesa della coppia che ipotizza che il video possa essere stato solo un pretesto per fare rientrare anche il loro licenziamento in una serie di altri tagli effettuati al personale. Tanto più che nella lettera di licenziamento della “trattativa” non c’è traccia. Ma farebbe riferimento solo alla circostanza di «un video che inconfondibilmente la ritrae in rapporti sessuali». Lo scrive Il Messagero
GIOVANE DELLA PRIMAVERA TROVA E DIFFONDE VIDEO HARD