
Questo quello che scrive Ernesto Poesio sul Corriere fiorentino riguardo la questione stadio:
“Le bocche restano cucite in attesa di un incontro (ancora non programmato) con Rocco Commisso la prossima settimana, ma il nervosismo e la delusione erano tangibili ieri tra le mura di Palazzo Vecchio. Che adesso, in piena pandemia, si ritroverà anche a gestire la patata bollente di uno stadio che nessuno (o quasi) ormai ritiene più adeguato e che rischia di pregiudicare anche quel progetto di riqualificazione di Campo di Marte che da tempo sta a cuore al sindaco Dario Nardella.
Perché se da una parte la lettera del Mibact (insieme alla debacle del bando Mercafir) certifica dopo quasi 14 anni l’impossibilità di realizzare un impianto moderno all’interno del Comune di Firenze, dall’altra apre la questione del mantenimento (e valorizzazione) di uno stadio che necessita di interventi massicci e molto costosi, tanto più ora che perfino il ministero ne ha certificato l’importanza storica e monumentale.
Secondo la convenzione fra la Fiorentina e Palazzo Vecchio infatti, al club viola spettano solo le spese di gestione ordinaria riguardo alla struttura, mentre gli interventi straordinari sono a carico del Comune. Spetterà quindi, sulla carta, a Dario Nardella decidere se, per esempio, lasciare il Franchi senza copertura. Un elemento non di poco conto visto che gli stessi tecnici la considerano importante per «la protezione dalle acque meteoriche sia degli spettatori sia della struttura architettonica».
Il rischio che Palazzo Vecchio finisca per essere «costretto» a investimenti importanti senza l’aiuto del club è quindi molto concreto. Lo scenario peggiore per il sindaco Nardella che in questi mesi si era speso in più di un’occasione perché il caso Franchi aprisse la strada a una stagione di rinnovamento delle strutture sportive. E che ora rischia di diventare un boomerang.”
LA RISPOSTA DI COMMISSO AL VERDETTO DEL MINISTERO SULLO STADIO FRANCHI
No demolizione Franchi, Commisso: “Ora trovate i soldi per aggiustarlo”